La scioccante storia che arriva dal Giappone: la vittima era stata trovata nuda e senza testa nel bagno di un hotel
Una vicenda dai contorni macabri è avvenuta in Giappone, dove una donna di 29 anni è stata arrestata per aver ucciso e decapitato un uomo all’interno di una stanza di hotel: dopo l’atroce delitto, la giovane ha “conservato” la testa della vittima in casa.
L’omicidio risale a tre settimane fa, quando in un “love hotel” di Hokkaido, il cadavere nudo e senza testa di un uomo di 62 anni era stato rivenuto dagli addetti dell’albergo.
La svolta nelle indagini è arrivata soltanto negli ultimi giorni, quando le forze dell’ordine giapponesi hanno ritrovato la testa mozzata all’interno dell’abitazione della ragazza.
Anche il padre della 29enne, un medico di 59 anni, è stato arrestato per aver aiutato sua figlia a portare via la testa mozzata al di fuori della struttura.
Inoltre, anche la madre della giovane è stata portata in carcere, in quanto complice del folle gesto della figlia.
Potrebbe interessarti: Trovato cadavere mutilato in mare: era senza mani e senza testa, la vittima è un 18enne
La ricostruzione dell’orribile delitto
Dunque, secondo le indagini della polizia nipponica, a uccidere il 62enne Hiroshi Ura sarebbe stata soltanto la 29enne Runa Tamura.
I due si trovavano all’interno di un love hotel, una particolare struttura tipica giapponese progettata per passare una notte di relax con il proprio partner.
Dopo aver brutalmente ucciso l’uomo, Tamura lo avrebbe decapitato.
Secondo gli inquirenti, il padre era a conoscenza del delitto fin dal primo momento.
Infatti, il medico 59enne Osamu Tamura avrebbe aiutato sua figlia a occultare la testa della vittima.
Sebbene non sia entrato in albergo, il medico, a capo di un dipartimento psichiatrico di un ospedale di Sapporo, sarebbe andato a prendere sua figlia prima e dopo il presunto crimine.
Mentre la madre della 29enne invece è stata arrestata per aiutato a nascondere la testa mozzata nella loro casa di Sapporo, dove i tre vivevano insieme.
Il ritrovamento della testa mozzata e la presunta relazione tra vittima e assassina
Dopo circa tre settimane di indagini, la polizia è riuscita a risalire alla 29enne, identificata grazie alle telecamere di videosorveglianza che l’hanno immortalata mentre si allontanava con uno zaino e una valigia dalla struttura in cui era entrata con il 62enne.
Gli agenti hanno dunque fatto irruzione nell’abitazione di Sapporo e hanno effettuato la macabra scoperta della testa. Così, tutta la famiglia è stata arrestata.
Inoltre, mancano ancora diversi effetti personali della vittima, compresi la carta d’identità, il telefono e i vestiti, portati via dalla stanza di hotel. Secondo gli inquirenti, sarebbe stata la stessa 29enne a far sparire gli oggetti di Ura.
La polizia giapponese sta indagando sul movente dell’omicidio.
Il sospetto è che i due si conoscessero molto bene.