Aveva 40 anni e una bimba di 2 anni: Marina Luzi è l’ultima vittima della lunghissima serie di femminicidi che scuotono le cronache in questi giorni.
La donna, uccisa ieri a colpi d’arma da fuoco dal fratello del suo compagno a Fossombrone, vicino Pesaro, lascia anche una sorella gemella e la madre.
Marina lavorava come geometra, mentre il suo compagno Enrico fa il pizzaiolo: una coppia molto conosciuta e benvoluta in paese, la cui comunità oggi è comprensibilmente sotto shock.
Ieri mattina il cognato della donna, il 47enne Andrea Marchionni, l’ha raggiunta al piano inferiore della casa a due piani di Via Pirandello, nella campagna di Fossombrone, e le ha sparato con una pistola semiautomatica legalmente in suo possesso. L’ha uccisa con un solo colpo alla fronte e poi, con l’arma ancora tra le mani, si è recato spontaneamente in caserma per confessare il delitto.
Il movente
Le indagini per stabilire il movente del terribile omicidio di ieri mattina: secondo quanto trapela, il killer e la sua vittima avrebbero avuto un’accesa discussione una settimana fa, ma sono ancora sconosciuti i motivi dello scontro.
Da una prima ricostruzione pare che non più di una settimana fa la vittima e il suo killer avessero avuto un’accesa discussione per motivi legati alla convivenza nello stesso stabile.
L’amministrazione comunale ha voluto esprimere solidarietà e vicinanza ai cari di Marina proclamando il lutto cittadino, annunciato con un post su Facebook:
Il Sindaco Massimo Berloni e l’Amministrazione Comunale intendono manifestare in modo tangibile e solenne il dolore della città per il grave fatto che ha portato alla perdita della cara Marina Luzi proclamando il lutto cittadino. Nella giornata di domani verrà emessa e pubblicata la relativa ordinanza sindacale.
