Gloria“, la paziente oncologica che aveva scelto il suicidio assistito, è morta ieri in Veneto, alle 10.25. Aveva 78 anni.

Si tratta della prima persona nel nostro Paese ad aver ottenuto la consegna del farmaco e di quanto necessario da parte dell’azienda sanitaria: dopo l’autosomministrazione, “Gloria” (nome di fantasia) è deceduta nella sua abitazione.

La procedura è avvenuta con la supervisione del dottor Mario Riccio, consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che nel 2006 aveva assistito anche Piergiorgio Welby. Era stato inoltre il medico di fiducia di Federico Carboni, che un anno fa ad aver chiesto e ottenuto nelle Marche l’accesso alla tecnica. Carboni era stato il primo italiano a farlo.

In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di ‘Gloria‘, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante” hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

La donna aveva chiesto informazioni a Marco Cappato per andare in Svizzera. In seguito però è venuta a sapere che avrebbe potuto procedere in Italia: ha quindi scelto di chiedere la verifica delle condizioni e di procedere con i suoi cari vicini a casa sua.

Anche se ‘Gloria’ ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo Paese. In questo modo le è stata risparmiata una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia.”

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