Patrick Zaki, il ricercatore che ha lasciato il carcere in cui era detenuto in seguito alla grazia concessagli dall’Egitto, è finalmente tornato in Italia: è atterrato oggi all’aeroporto di Malpensa, a bordo di un Boeing 737 di EgyptAir decollato dal Cairo.

È il giorno più bello della mia vita” ha dichiarato. “Sono davvero emozionato di essere di nuovo qui. Un grazie agli italiani che hanno lavorato in questi tre anni per giungere a questo momento, un grazie al governo per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto.”

Al suo arrivo, l’attivista ha trovato ad aspettarlo la sua fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise, il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari e la professoressa Rita Monticelli: tutti insieme si sono poi diretti a Bologna a bordo di un van. Nel capoluogo emiliano è infatti programmata per stasera alle 20.30 una conferenza stampa che si terrà all’Alma Mater Studiorum, l’ateneo presso cui Patrick si è laureato in Letterature moderne comparate postcoloniali.

Nell’attesa della conferenza, il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury ci ha tenuto a sottolineare l’importanza storica di questo momento: “Oggi è un giorno da segnare sul calendario dei diritti umani: è bellissimo essere qui a Bologna proprio nel giorno in cui Patrick ci torna, dopo una persecuzione giudiziaria iniziata nel febbraio 2020. Ha sofferto 22 mesi di carcere durissimo, è stato intrappolato in un processo per un reato mai commesso, ha subito una condanna vergognosa cui le autorità egiziane hanno posto rimedio con un provvedimento di grazia. Speriamo che ora Patrick possa avere la serenità che merita e che possa decidere liberamente del suo futuro personale, accademico e professionale. Lo merita, dopo che gli sono stati sottratti tre anni e mezzo che nessuno gli risarcirà e che non torneranno indietro.

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