Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la presenza del pentito di mafia Gaspare Mutolo alla commemorazione in occasione del 31° anniversario della strage di Via D’Amelio, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Molti, infatti, l’hanno trovata fortemente inopportuna.
Mutolo, collaboratore di giustizia dagli anni Novanta, ha subito voluto rispondere agli attacchi, dichiarando di essere stato invitato alla commemorazione da Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo. “Quello che faccio è un esempio, perché è vero che sono un assassino ma non ho mai ammazzato né giudici né poliziotti. Quindi, non provo imbarazzo e non mi sento sulla coscienza uomini delle istituzioni.”
“Tanti volevano farsi un selfie con me. E’ vero, sono un assassino, ho ucciso e sequestrato, ma mai giudici o poliziotti.” Nella stessa intervista, Mutolo ha aggiunto: “Perché dovrei provare imbarazzo per essere andato in via D’Amelio a commemorare il giudice Borsellino? Assolutamente no. Io sono stato invitato da Salvatore Borsellino e ho accolto molto volentieri il suo invito. Ero guardato a vista da due ‘angeli custodi’ della Questura che non mi abbandonavano un attimo. Ero felice.“