Lo scorso 29 aprile, il figlio Raffaele Sergi aveva aggredito brutalmente suo padre, perché “esasperato dalla sua malattia che gli provocava problemi mentali”
Non ce l’ha fatta il 71enne Enrico Sergi, vittima di una brutale aggressione da parte del figlio Raffaele: il 46enne, lo scorso 29 aprile, lo aveva colpito con diverse martellate in testa.
Nella serata di ieri, domenica 2 luglio, l’uomo è morto presso l’ospedale Cto di Torino, dove era ricoverato da oltre due mesi. Troppo gravi i traumi riportati in seguito alla folle attacco dal parte del figlio.
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La dinamica dell’omicidio di Enrico Sergi
L’omicidio, come detto, è avvenuto lo scorso 29 aprile, nel cortile di casa della vittima, in corso Bramante a Torino.
Era sabato mattina, quando Enrico e Raffaele erano usciti per andare a comprare il giornale.
Il 71enne era affetto da tempo da una grave malattia neurodegenerativa. Proprio il figlio 46enne doveva prendersene cura, insieme a sua madre, un’ex insegnante in pensione.
Poco prima della consueta passeggiata, Raffaele Sergi aveva colpito suo padre in testa con un martello, poi abbandonato nel cortile.
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La confessione e l’arresto del 46enne
Subito dopo l’aggressione, i poliziotti lo avevano fermato non lontano da casa, mentre aspettava in un parco pubblico poco distante coi vestiti ancora sporchi di sangue.
Raffaele Sergi aveva confessato immediatamente: dunque era stato condotto in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Il 46enne, difeso dagli avvocati Fulvio Violo e Roberta Rossetti, aveva detto agli inquirenti di avere colpito il padre perché era esasperato, come del resto tutti i suoi familiari.
Il figlio della vittima aveva dichiarato di essere molto preoccupato per sua madre: la malattia rendeva suo padre molto difficile da gestire, a causa dei problemi mentali che gli provocava.
Ora, per il 46enne, i guai si fanno più seri: l’accusa passa da tentato omicidio a omicidio.