Nel novembre del 2009, a Milano, aveva ucciso Lea Garofalo, “rea” di aver raccontato ai magistrati le attività di spaccio della famiglia Cosco. Nel 2014 fu condannato all’ergastolo. Poi oggi la scoperta: Rosario Curcio è morto suicida nel carcere di Opera a Milano. Il suo corpo è stato rinvenuto, impiccato, nella sua cella, nella serata di mercoledì 28 giugno.
Arrestato nel 2010, insieme a molti altri, tutti condannati all’ergastolo
Rosario Curcio morto suicida in carcere, era stato arrestato nel 2010 insieme all’ex fidanzato della vittima, Carlo Cosco, per l’omicidio e la distruzione del cadavere di Lea Garofalo. Poi nel 2014 a fine processo la condanna definitiva all’ergastolo. Nel 2010 oltre ai 2 citati, finirono in manette per l’omicidio della donna anche: Massimo Sabatino, Giuseppe Cosco, Vito Cosco e Carmine Venturino. Tutti condannati all’ergastolo.
Potrebbe interessarti anche: Incidente sul lungomare di Napoli: Emanuele Amabile muore a 30 anni
La storia di Lea Garofalo, uccisa da Rosario Curcio a Milano
La donna uccisa era scappata da Petilia Policastro e si era nascosta a Campobasso, dove una volta terminato il programma di protezione testimoni, scappò da un agguato ai suoi danni. Infine, fu uccisa nel novembre del 2009 a Milano. Il cadavere della Garofalo, carbonizzato, fu rinvenuto nel quartiere Dan Fruttuoso, a Monza. Lea Garofalo aveva nel 2002 era stata inserita ne programma di protezione testimoni dopo aver denunciato le attività di spaccio della famiglia Cosco. Tra l’altro la faida tra la famiglia della vittima e i Cosco aveva generato un’altra vittima, il fratello di Lea, Floriano Garofalo, ucciso nel 2005.
L’uomo che aveva ucciso la donna, dunque, Rosario Curcio è morto suicida all’interno della sua cella. Sul decesso dell’ergastolano, apparentemente riconducibile a un gesto volontario, la Procura ha comunque deciso di svolgere degli accertamenti.