Nel gennaio 2022, il 33enne marocchino aveva ucciso volontariamente la figlia della sua compagna, buttandola giù dal quarto piano di un palazzo a Torino

Mohssine Azhar, 33 anni, è stato condannato all’ergastolo dalla corte d’assise di Torino: l’uomo è accusato di omicidio volontario per la morte di Fatima Skika, la figlia di appena tre anni della sua compagna.
Il delitto era avvenuto la sera del 13 gennaio del 2022: Ahzar aveva spinto la piccola Fatima dal quarto piano di un palazzo in via Milano, nel capoluogo piemontese.
La bambina era deceduta il giorno successivo in ospedale.

La difesa di Ahzar: “È stato un incidente, stavamo giocando”

L’avvocato difensore Alessandro Sena ha ribadito la versione dell’imputato, continuando a sostenere che non si sia trattato di un omicidio, bensì di un tragico incidente: infatti, secondo il legale, Ahzar voleva molto bene alla piccola Fatima. Il 33enne aveva affermato che la bimba gli sarebbe scivolata di mano durante un gioco.
Tuttavia, le ricostruzioni della squadra mobile e dei periti e l’autopsia sul corpo della bambina avevano dimostrato il contrario.
Dunque, la richiesta di pena formulata dalla pm Valentina Sellaroli della procura cittadina è stata accolta.

Potrebbe interessarti: Vetralla, uccise il figlio a coltellate: ergastolo per il padre del piccolo Matias Tomkow

Il litigio con la compagna e la follia: così Ahzar ha ucciso Fatima

Mohssine Ahzar avrebbe compiuto l’omicidio di Fatima Skika al culmine di un litigio con la compagna. Quest’ultima lo aveva ripreso perché era sempre ubriaco e drogato. Inoltre, la mattina precedente al dramma, il 33enne era stato condannato a 8 mesi di reclusione.
Azhar si trova in carcere dal giorno successivo all’omicidio di Fatima: la corte d’assise ha confermato l’ergastolo.

Continua a leggere su Chronist.it