Dopo il morso del pericoloso aracnide, sul volto della piccola è comparso un eritema

Una bimba di 4 anni e mezzo ha contratto la malattia di Lyme, dopo essere stata punta da una zecca.
La piccola, originaria di Guardia Sanframondi, è stata ricoverata all’ospedale Sacro Cuore di Gedù Fatebenefratelli di Benevento per circa 20 giorni.
Dopo il morso del parassita, sul volto della piccola è comparso un eritema migrante, inizialmente curato con cortisone. Successivamente, la bambina ha iniziato a manifestare gravi sintomi: difficoltà nel camminare e forti dolori ad arti, dorso e addome.

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La scoperta della malattia

Così, la piccola è stata trasferita nel reparto di pediatria dell’ospedale di viale Principe di Napoli, dove i medici hanno analizzato la sua cartella clinica.
Dunque, i dottori hanno scoperto che dopo il morso della zecca, la bimba aveva contratto la malattia di Lyme.
La certezza è arrivata quando il laboratorio ha confermato la presenza di anticorpi anti Borrelia Burgdorferi, di un’infezione trasmessa da una zecca del genere Ixodes (la Ixodes ricinus) che ​si trova in Campania come parassita delle pecore​. ​

Cos’è la malattia di Lyme, come si contrae e come si cura?

La malattia o borreliosi di Lyme è una patologia multisistemica, che quindi va ad interessare diversi organi e parti del corpo, causata da un batterio: la borrelia, una spirocheta che viene trasmessa all’uomo tramite il morso di una zecca infetta.
Il nome deriva dalla città di Lyme, dove nel 1975 fu individuato il primo caso di questa patologia.
I sintomi tipici includono eritema migrante, ossia l’eruzione cutanea caratteristica del morbo di Lyme, febbre, mal di testa, affaticamento e debolezza.  
Dunque, i sintomi precoci comprendono rash cutaneo eritematoso migrante, che può essere seguito dopo settimane o mesi da alterazioni neurologiche, cardiache o articolari.
I farmaci più utilizzati nelle fasi precoci della malattia sono doxiciclina o, in alternativa, amoxicillina, penicillina e azitromicina, per via orale.

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