L’avvocato dello studente 16 enne che ha accoltellato la professoressa di italiano ha definito la decisione “pilatesca”

All’unanimità il consiglio d’istituto del liceo scientifico Alessandrini di Abbiategrasso ha votato per l’espulsione del giovane studente che ha accoltellato la sua professoressa di italiano Elisabetta Condò. Continua, così, a far discutere la vicenda dello scorso 29 maggio dopo la decisione di ieri di allontanare il ragazzo, ora recluso nel carcere Beccaria, dall’istituto non permettendogli l’iscrizione al prossimo anno scolastico. Specialmente dopo le dichiarazioni dell’avvocato della famiglia dell’incriminato, Stefano Rubio.

All’Ansa, infatti, il legale ha commentato la decisione come “pilatesca” e “immotivata” perché deliberata senza che il ragazzo fosse nelle condizioni di difendersi. «Una scelta presa in fretta e furia con gli scrutini imminenti per chiamare fuori la scuola lavandosene le mani. Anche se la famiglia non l’aveva mai tirata in ballo», aggiunge l’avvocato Rubio. “Invece di passare dal Consiglio di classe dove avrebbero deciso gli insegnanti che conoscono meglio il ragazzo si è delegata la decisione al personale ausiliario, ai genitori e ad altri insegnanti che non fanno parte della classe, in un clima che era quello che era».

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Delle dichiarazioni che fanno comunque discutere tenendo a mente le sei note disciplinari dell’anno scolastico appena passato che il ragazzo ha accumulato. Nemmeno il padre, nei giorni scorsi, si aspettava un comportamento del genere da parte del figlio. Il giovane, infatti, è stato accusato più volte di scherzi e dispetti durante le lezioni. Imparagonabili, ovviamente, all’atto sconsiderato di accoltellare la propria insegnante di italiano, Elisabetta Condò. Gli atteggiamenti irriverenti durante l’anno, infatti, potevano esser considerati un campanello di allarme che presagiva una latente fragilità. “Non ci sono state avvisaglie” – ha riferito nei giorni scorsi il padre riguardo l’accoltellamento – “davvero nessun segnale che potesse farci pensare a una cosa del genere.”

Intanto l’avvocato Stefano Rubio, sempre alla’Ansa, non si da per vinto e continua nel suo tentativo di vederci chiaro. “Sono state fatte delle forzature, delle contestazioni e delle applicazioni di sanzioni sul bullismo quando tutti gli atti lo escludono totalmente. E’ un ragazzo tranquillissimo e sull’unico episodio che lo ha coinvolto ci sono ancora accertamenti, anche con gli psicologi, per capirne le cause». Rubio, dunque, continua affermando che “faremo ricorso perché lo si deve al ragazzo. Non c’è ragione di bocciarlo se a scuola andava bene. La famiglia non ha nemmeno mai alzato un dito contro la scuola. E lui non era un bullo che si trascinava problematiche da fuori”.

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