Non si da pace il papà della bimba morta in auto a Roma. L’uomo, un carabiniere 45enne indagato per abbandono di minori, agli inquirenti ha dichiarato:
“Non so cosa sia successo, ero convinto di aver lasciato Stella all’asilo, tanto che in mattinata ci eravamo sentiti con mia moglie per decidere chi la andava a prendere”.
La ricostruzione dei fatti:
I fatti risalgono a mercoledì scorso, 7 giugno, quando il papà della piccola, come ogni mattina avrebbe dovuto accompagnare la figlia all’asilo e successivamente recarsi a lavoro. Tuttavia, qualcosa quella mattina va storto e il genitore si dirige direttamente sul posto di lavoro, dimenticando la bimba all’interno dell’auto parcheggiata in via dei Fucilieri. Ad accorgersi del tragico incidente è stata proprio la madre della bimba che avvicinandosi all’auto del marito ha notato la figlia sui sedili posteriori. Purtroppo, però, all’arrivo dei soccorritori per la piccola Stella era già troppo tardi, la bimba è morta in auto a causa delle temperature elevate. Secondo i primi accertamenti la bambina sarebbe rimasta in auto circa 7 ore.
Il seggiolino su cui la bimba è morta in auto non sarebbe a norma, per via dell’assenza del dispositivo antiabbandono
Secondo le informazioni a riguardo, il seggiolino in cui la piccola di 11 mesi è stata dimenticata, non avrebbe il dispositivo antiabbandono. Tale congegno, inventato proprio per evitare terribili sciagure come questa, è diventato obbligatorio da febbraio 2020 ed è previsto l’utilizzo fino ai 4 anni di età.
Sindrome del bambino dimenticato: 11 casi in Italia dal ’98 a oggi
All’uomo in via precauzionale è stata intanto, tolta l’arma di ordinanza. Nonostante l’incidente avvenuto al 45enne possa sembrare totalmente assurdo, in realtà ciò ha un nome: “Forgotten baby syndrome”, cioè la “sindrome del bambino dimenticato”. Secondo i dati a disposizione, in Italia dal 1998 a oggi, 11 bambini sarebbero morti in circostanze simili.