Emergono nuovi dettagli sull’omicidio della poliziotta, avvenuto ieri a Roma. Secondo le testimonianze di alcuni colleghi, Pierpaola Romano aveva confidato di aver paura dell’uomo. Avevano avuto una storia, poi lei, a causa di una malattia che l’affliggeva da un po’, aveva deciso di troncare la relazione con il collega. Tuttavia, lui, Massimo Carpinati, non aveva accettato la fine della relazione e in una vera e propria esecuzione l’ha uccisa, per poi suicidarsi.
La donna, uccisa ieri nell’androne del suo palazzo, era uscita di casa per iniziare il primo ciclo di chemio
Avrebbe dovuto iniziare il primo ciclo di chemioterapia proprio ieri Perpaola Romano, vicino al corpo, dopo il decesso, sono stati rinvenuti i moduli dell’asl. Tuttavia, Massimo Carpinati non credeva alla storia della malattia e non voleva accettare il riavvicinamento della poliziotta al marito, anch’egli un collega dei 2. Nella mattinata di ieri, dunque, ha deciso di farla finita: ha atteso che la donna scendesse dal palazzo in cui abitava, nel quartiere Torraccia, a Roma, e le ha sparato 3 colpi con la pistola d’ordinanza. Dopo aver commesso l’omicidio della poliziotta è risalito in auto e 200 metri dopo, in un parcheggio, si è tolto la vita con la medesima arma da fuoco.
Alcuni colleghi hanno dichiarato che Pierpaola era piuttosto turbata dal comportamento del collega
Sarebbe stata una vera e propria esecuzione, dunque, l’omicidio della poliziotta a Roma. Gli investigatori della squadra mobile in queste ore stanno tentando di ricostruire gli ultimi giorni di vita dei 2 e gli scambi che hanno avuto. Per questo sono stati acquisiti i cellulari di Pierpaola e dell’omicida. Alcuni colleghi della vittima hanno raccontato che nelle ultime settimane la poliziotta era piuttosto agitata e preoccupata. Ad amici aveva rivelato che il comportamento di Carpinati le faceva paura e che temeva potesse compiere un gesto estremo.
Omicidio della poliziotta a Roma: le parole del ministro dell’Interno
Pierpaola Romano, classe 1965, era originaria della provincia di Caserta, ma da oltre 20 anni si era stabilita a Roma. La poliziotta prestava soccorso in Parlamento, garantendo sicurezza alla Camera dei deputati, insieme al collega che l’ha uccisa. Sul delitto che ha scosso l’ambiente della polizia, si è espresso anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi:
“Sono profondamente addolorato, si tratta di un fatto tragico e sconvolgente, che vede per l’ennesima volta una donna come vittima”.