In provincia di Catanzaro una donna di 100 anni ricoverata per la rottura del femore si ritrova un’ingessatura nell’arto sbagliato

Il commissario alla sanità di Catanzaro ha aperto un’inchiesta quando a un’anziana di 100 anni con il femore rotto è stata applicata una duplice ingessatura errata.

L’ennesimo caso di mala sanità è accaduto nella provincia di Catanzaro, più precisamente a Lamezia Terme, dove qualche giorno fa una donna è stata ricoverata per la rottura del femore. L’anziana di 100 anni era caduta in casa rompendosi l’osso situato nella coscia ed è stata trasportata d’urgenza dal figlio al nosocomio più vicino. Al Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, però, stando alle informazioni dei media locali, le avrebbero ingessato la gamba sbagliata. Non solo. Accortisi del grossolano errore le hanno (fortunatamente) immobilizzato l‘arto giusto ma con materiali non compatibili con procedimenti di questo genere.

La doppia ingessatura sbagliata

A rendersi conto del doppio, grave, abbaglio sono stati il fisiatra e il medico di base che, giustamente, hanno comunicato l’accaduto ai media del posto.

Ora Antonio Battistini, commissario straordinario all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, ha instradato un’indagine interna per vederci chiaro. E, naturalmente, per evitare che eventi di questo genere possano ancora accadere, in un ambiente già di per sé disastrato. “Ove fosse accertata,” – dichiara Battistini – “si tratta di una vicenda grave che richiede ogni opportuno approfondimento per fare luce sull’accaduto e per accertare eventuali responsabilità.”

L’indagine interna

L’avvio di un’indagine interna, perciò, prova la volontà delle autorità di chiarire e debellare anzitempo questo tipo di cantonate. Errori che mettono in cattiva luce la sanità della regione e della nazione intera. E allo stesso tempo c’è la necessità che l’organizzazione ospedaliera faccia dei passi importanti per prendere provvedimenti e far sì che errori umani così distrattamente dilettantistici non si verifichino più.

Le cure ospedaliere sono una necessità primaria, specialmente per una fascia di età come quella degli anziani – e in questo caso di un’ultra centenaria – che hanno bisogno di ricevere assistenza in maniera più diligente.

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