La donna era deceduta da almeno sei anni e il figlio, un sessantenne di Verona, manteneva il corpo mummificato della madre in casa per riscuoterne la pensione.
Un figlio che conserva nella stessa casa il cadavere della madre morta da sei anni? La vicenda dai contorni hitchcockiani ha avuto luogo il 25 maggio in un immobile di via Marco Polo in Borgo Milano, a Verona, dove un uomo si è presentato spontaneamente alla polizia locale. Bernardo Rossi, un incensurato di 60 anni, inizialmente si era dato alla macchia alla scoperta da parte delle autorità, nella camera da letto dell’appartamento, di un busta dell’immondizia con dentro il corpo mummificato della madre ottantaseienne.
Somiglianze con il film Psycho
L’inquietante somiglianza con il capolavoro di Hitchcock, Psycho, è ben evidente dal comportamento dell’uomo. Infatti, il signor Rossi, da circa sei anni conduceva da casa un’impresa di telemarketing, con il cadavere della madre in decomposizione nello stesso appartamento.
Le indagini sul figlio sessantenne
Dalle indagini risulta, inoltre, che l’uomo incassava 30 mila euro l’anno della pensione materna, visto che i due avevano il conto corrente cointestato. Di Helga Maria Engbarth, questo il nome della donna di origine tedesca, non si avevano notizie da svariati anni. Precisamente dalla sua ultima visita presso lo studio del medico di base.
Sono stati i vicini a segnalare nel corso del tempo ai vigili l’irreperibilità dell’anziana scomparsa. L’uomo ha sempre cercato di sviare i curiosi e le autorità affermando, negli ultimi giorni, che la madre fosse tornata in Germania. Fino a quando il Nucleo di Polizia Giudiziaria e i vigili del fuoco, con l’utilizzo di un’autoscala, hanno fatto irruzione nell’abitazione trovandosi davanti il macabro spettacolo.
Le testimonianze dei vicini sulla madre e sul figlio
Secondo le testimonianze degli inquilini dello stabile, che chiedevano a Rossi notizie sulla madre, lui “diceva che abitava con lei ma nessuno la vedeva più in giro da tempo.”
Dal canto suo il figlio sessantenne era ben rispettato nel quartiere: uomo gentile e cordiale con tutti. “Aiutava persino i vecchietti del quartiere!” riferisce ancora un vicino di casa.
Per quanto l’avvenimento risulti indotto da evidenti esigenze economiche, è anche (e parecchio) permeato da una cornice di macabro e angosciante. Tanto è vero che l’identikit del signor Rossi, a molti ha subito fatto pensare a quello di Norman Bates, il gestore del motel nel film del 1960 Psycho. Specialmente se si considera che gli esami all’Istituto di Medicina Legale devono ancora dimostrare quale siano state le cause della morte di Helga. Cause naturali o uccisa dal figlio stesso?
Al momento il sessantenne veronese è agli arresti con l’accusa di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato.