È  ancora in fuga l’uomo accusato di violenza sessuale nei confronti di una 19enne di Anzio. Il padre ha lanciato un messaggio forte e chiaro all’aggressore: “Potrei non rispondere delle mie azioni”

Non è ancora stato identificato l’uomo accusato di violenza sessuale ad Anzio: intanto, il padre della vittima, una ragazza di soli 19 anni, spera che la giustizia faccia il suo corso e che non ci sia bisogno di vendicarsi da solo.
Nel pomeriggio di venerdì 12 maggio, la 19enne era uscita con un’amica per andare a fare shopping in un centro commerciale e stava rientrando a casa.
Così, ha deciso di tagliare a piedi sulla Nettunense, infilandosi in una strada stretta.
Era al telefono con un’amica, quando improvvisamente un uomo l’ha afferrata e trascinata nell’erba.
Nel frattempo l’amica con cui stava conversando, dopo aver tentato di richiamarla senza successo, ha immediatamente allertato i genitori della giovane.
La ragazza è stata violentata dall’aggressore, ha gridato aiuto, mettendo in fuga l’uomo. Poi, ancora traumatizzata, è riuscita a raggiungere di nuovo la strada principale.

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Il test del DNA potrebbe rivelare l’identità dell’aggressore

Così, una volta, tornata in strada, la ragazza di Anzio vittima di violenza sessuale è stata soccorsa da un passante. Dunque, ha raccontato ai soccorritori di essere stata stuprata da un uomo.
Tuttavia, la 19enne non è riuscita a fornire un identikit dettagliato dell’aggressore, che si è immediatamente dato alla fuga.
La speranza degli inquirenti risiede nel test del DNA, raccolto sulla ragazza per riuscire a identificare lo stupratore.

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Il padre della ragazza di Anzio: “Potrei non rispondere delle mie azioni”

Il padre della giovane, ai microfoni del quotidiano Il Messaggero, ha lanciato un appello alle forze dell’ordine (e all’aggressore di sua figlia).

Deve augurarsi che lo trovino i poliziotti prima di me. Perché non risponderei delle mie azioni”.

Ha dichiarato il papà della vittima. Una rabbia giustificata e comprensibile: l’augurio è che la Polizia riesca a trovarlo, per evitare di assistere a un’altra tragedia.

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