Continuano a spuntare retroscena sul macabro omicidio che nella notte tra il 6 e il 7 maggio, ha scosso il foggiano prima e tutt’Italia poi, ma chi è Taulant Malaj, l’uomo che in un raptus di gelosia ha ucciso sua figlia e il suo vicino di casa?
Taulant Malaj, l’autore della strage di Torremaggiore, è nato in Albania nel 1978, ma da oltre vent’anni era residente in Italia, dove da dicembre lavorava come panettiere nel comune di Torremaggiore, in provincia di Foggia.
Un uomo introverso e silenzioso, che conduceva una vita apparentemente normale
Secondo le parole dei colleghi di lavoro, il 45enne è descritto come introverso, silenzioso, ma un uomo normale, che apparentemente conduceva una vita tranquilla e non aveva mai raccontato di problemi in famiglia, tantomeno con sua moglie. «Malaj era molto tranquillo – racconta il titolare del forno in cui l’uomo lavorava – arrivava tutte le sere alle 23 e andava via alle sette del mattino. Era precisissimo. Non si stancava mai Anche quando finiva il turno continuava a lavorare fino a quando non aveva terminato tutto».
Taulant era sposato con Tefta da 17 anni e da oltre 20 convivevano insieme in Italia. La donna, 39enne, in base a quanto riferito dai loro conoscenti, non usciva quasi mai di casa, se non accompagnata dal marito, che cercava di non lasciarla mai sola, tranne quando, saltuariamente lavorava come badante degli anziani del luogo. L’atteggiamento dell’uomo, tuttavia, prima della furia omicida che lo ha investito nella notte tra il sabato e domenica scorsa, non aveva mai destato particolari sospetti. Nessuno avrebbe potuto immaginare che accecato di gelosia avrebbe ammazzato oltre alla figlia, il vicino di casa, Massimo De Santis, reo, secondo Taulunt, di avere una storia d’amore con la moglie Tefta.
Le parole di Gianluca, il fratello dell’uomo ucciso con 21 coltellate:
A tal proposito, Gianluca De Santis, fratello di Massimo, il barista 51enne ucciso con 21 coltellate da Taulent Malaj sulle scale del palazzo in cui entrambi vivevano, ha escluso ogni tipo di relazione tra Massimo De Santis e Tefta: «Non c’era niente di niente, mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola. Massimo viveva in quel condominio da 43 anni con nostra madre ormai 80enne e vedova – e aggiunge – i rapporti con quella famiglia erano ottimi, normali rapporti tra condomini, si salutavano e si rispettavano. In più fino a quel momento non vi erano mai stati dissidi con Taulant: Ti vedeva e ti salutava, mai un litigio».