Site icon Chronist

Dall’ospedale parla la Guida precipitata dal Gianicolo: “Farò causa al comune, la staccionata pericolante”

Dall’ospedale parla la Guida precipitata dal Gianicolo “Farò causa al comune, la staccionata pericolante”

Dall’ospedale parla la Guida precipitata dal Gianicolo “Farò causa al comune, la staccionata pericolante”

La guida turistica che ieri, 27 aprile, è precipitata da un’altezza di 7 metri dalla terrazza del Gianicolo sta bene nonostante qualche graffio e una costola incrinata, ma dall’ospedale avverte: «Farò causa al comune».

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 27 aprile, lungo la terrazza del Gianicolo

L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, quando Daniela Donghia, 61 anni, da oltre 20 anni guida turistica, mentre accompagnava una classe del liceo scientifico Keplero è precipitata dopo essersi appoggiata a un traliccio della terrazza del Gianicolo: «Mi sono appoggiata al traliccio, come ho sempre fatto in quel tratto della passeggiata del Gianicolo. All’improvviso però il legno ha ceduto e sono finita giù. Prima ho fatto un salto di due metri e poi sono scivolata di sotto. Non riuscivo a frenare, non trovavo appoggi. Alla fine mi sono schiantata contro un tronco che ha fermato la discesa. Ho capito subito che la situazione era grave».

La sessantunenne è stata immediatamente soccorsa e trasportata in codice rosso all’ospedale San Camillo di Roma, dove in seguito a tutti gli accertamenti del caso le è stata riscontrata una costola incrinata, oltre a numerosi tagli e graffi. Nonostante sia ormai fuori pericolo, la donna è ancora ricoverata nel reparto di Medicina d’Urgenza, dov’è tenuta sotto osservazione, ma ancora convalescente e amareggiata ha fatto sapere che sporgerà denuncia al Comune di Roma: «Da oltre 20 anni sono una guida turistica del Gianicolo e conosco tutto di quell’area storica. Non riesco ancora a credere che sia accaduto un incidente tanto grave, il legno della recinzione in diversi punti non teneva e infatti credo che l’area sia stata messa in sicurezza. Sono controlli che dovevano essere eseguiti prima. E se al posto mio ci fosse stato un ragazzo di quella classe? Ecco perché sono decisa a fare causa al Comune».

Continua a leggere su Chronist.it

Exit mobile version