Una tragedia da lasciare a bocca aperta, un’autentica ingiustizia, una vita spezzata a soli 17 anni.
Giorgia Trocciola, studentessa italiana di soli 17 anni, originaria di Bolzano Vicentino, è morta investita da una Jeep in prossimità della Doherty High School a Colorado Springs, negli Stati Uniti, dove si trovava grazie ad un programma di studi internazionale.
E al volante del fuoristrada ci sarebbe stato un ragazzo di soli 16 anni, ovviamente non autorizzato a guidare: il ragazzo, secondo una prima ricostruzione, non si sarebbe fermato davanti al semaforo rosso, mentre Giorgia stava attraversando le strisce pedonali.
L’adolescente l’ha quindi travolta e, nonostante abbia tentato di soccorrerla, la ragazza è morta sul colpo.
Le autorità americane stanno indagando sulla dinamica dell’incidente: al momento, non sembrerebbe che il ragazzo avesse bevuto o fatto uso di sostanze, ma potrebbe essere stata l’alta velocità la causa della morte di Giorgia.
Nel frattempo, i genitori della studentessa 17enne sono volati in America e hanno già raggiunto Colorado Springs, dove grazie all’intervento del consolato italiano, si potrebbero accorciare di molto i tempi per la restituzione della salma e il ritorno della ragazza in Italia insieme alla famiglia.

Giorgia, travolta e uccisa da un 16enne, il dolore dei genitori: “Qui la adoravano tutti”


La morte di Giorgia ha lasciato un vuoto incolmabile in tutte le persone che la conoscevano e la amavano: intanto, i genitori e la sorella sono subito partiti alla volta degli Usa.
Il padre Gianfranco ha sfogato tutto il suo dolore in un post su Facebook:  “Ringraziare tutti sarebbe ora impossibile, siete tantissimi e di questo ve ne sono grato. In pochi scatti – aggiunge il padre- si può chi fosse la mia bambina. Matta, sincera, profonda, unica – la definisce il padre, distrutto dalla tragedia.
“Qui negli Stati Uniti dove io e mia moglie ci troviamo, nella sua scuola hanno creato un motto che recita #LLG, che tradotto significa ‘Vivi Come Giorgia’. Praticamente la conoscevano e amavano tutti”.
Anche la madre ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, affermando che sua figlia era sempre “solare, riempiva le stanze con il suo sorriso e aiutava sempre le persone che la circondavano. Tutti qui la adoravano”.
Intanto, i compagni di classe di Giorgia stanno lanciando diverse iniziative per omaggiare la sua memoria.
Sempre i genitori hanno spiegato che “c’è una petizione, una raccolta firme che sta andando molto bene, per realizzare un ponte dove è successa la disgrazia che purtroppo non è stata l’unica lungo quella strada. Si parlava anche di affiggere una targa allo zoo, perché lei amava gli animali, o di installare una panchina commemorativa fuori scuola”.

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