Orrore in provincia di Catania: un cane è stato torturato ed ucciso, poi il corpo senza vita è stato lasciato in strada. A fare la macabra scoperta è stata una volontaria che passava da via Minicucca a San Giovanni La Punta. Si è attivato il Partito Animalista Italiano che chiede collaborazione con i cittadini locali per identificare gli autori del brutale gesto.

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Cane torturato e ucciso in via Minicucca a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania: la vicenda, l’intervento del Partito Animalista Italiano

Si tratta di un cane molosso, le cui ferite non lasciano dubbi sul meschino gioco sadico a cui è stato sottoposto da uno o più aggressori. Sulla vicenda si è anche espresso il Partito Animalista Italiano che ha sporto denuncia contro ignoti. Date le condizioni del povero animale, sembrerebbe essere stato vittima di torture. Brutali. Torture che lo hanno portato a patire “immani sofferenze” prima di esalare l’ultimo respiro.

“Siamo veramente indignati e sconcertati per questo ennesimo atto di crudeltà contro un animale indifeso. Stiamo cercando di capire se nella zona vi siano telecamere di videosorveglianza per poter risalire all’autore o agli autori di questa barbarie. Chiediamo agli agenti della polizia municipale di fare il possibile per dare un volto all’autore di questo gesto feroce. Ci appelliamo agli abitanti della zona o a chiunque possa aiutarci, anche in forma anonima, nell’individuazione del responsabile di questo crimine, a contattarci al 3471440434. Ogni elemento può essere utile. Noi come Partito Animalista ci costituiremo parte civile nell’eventuale processo contro i responsabili. Se fosse già in vigore la nostra legge Angelo, con pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali, sicuramente ci sarebbero meno casi come questo da dover commentare”.

Patrick Battipaglia, dirigente regionale del Partito Animalista Italiano

Inoltre, non è chiaro se il cane molosso sia stato torturato e ucciso nella stessa via in provincia di Catania in cui è stato ritrovato. Si tratta di una strada poco frequentata, al confine tra il comune di San Giovanni La Punta e Tremestieri Etneo. Adesso gli attivisti sono impegnati nel risalire all’eventuale presenza di telecamere di videosorveglianza nella zona che possano far luce per “risalire all’autore o agli autori di questa barbarie”.

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