Antonio De Marco condannato all’ergastolo. Arrivata la conferma della condanna dalla Corte d’Assise d’Appello di Lecce. L’allora ventenne (oggi 23 anni), uccise Daniele De Santis ed Eleonora Manta il 21 settembre del 2020: compì l’efferato duplice omicidio “perché erano troppo felici”, come da lui stesso rimarcato.
Confermata in appello la condanna all’ergastolo di Antonio De Marco oggi: ultime notizie, genitori, sorella, madre, motivazioni
Confermata dunque la condanna all’ergastolo dalla Corte d’Assise d’Appello leccese, i cui giudici hanno anche disposto l’isolamento diurno per tre anni sebbene il procuratore generale, Antonio Maruccia, lo avesse chiesto per un anno. Respinta, invece, la richiesta della difesa di integrare la perizia psichiatrica per stabilire la capacità di intendere e di volere del ragazzo. Adesso Antonio De Marco, condannato dunque alla massima pena, si trova nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce.
La mamma di Eleonora, una delle vittime, si è detta “un po’ più felice” dopo la lettura del dispositivo che ha confermato in appello la condanna all’ergastolo per Antonio De Marco. “Nessuno mi potrà dare indietro mia figlia – ha proseguito – ma oggi Daniele ed Eleonora hanno avuto giustizia”. Il killer di Lecce non è mai stato presente alle udienze del processo, compresa quella odierna.
Il movente
Dietro alle motivazioni del duplice omicidio, il ragazzo non è mai stato definitivamente chiaro. Il giovane disse di essere stato reduce da alcune delusioni d’amore che lo avevano esasperato al punto da odiare l’intesa e la felicità della coppia uccisa nel settembre di tre anni fa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime hanno implorato aiuto sull’uscio di casa e hanno tentato una fuga disperata per le scale del palazzo prima di essere inseguiti dal giovane armato di coltello.
Antonio De Marco: confermata la condanna all’ergastolo. Arma da taglio con la quale li ha trafitti per decine e decine di volte. La sorella Mariangela è stata la prima familiare che De Marco ha potuto rivedere dopo l’incarcerazione. Nell’ora di colloquio, la sorella gli aveva chiesto nel dettaglio cosa fosse accaduto e il movente delle atrocità commesse. In merito si espresse la nonna di una delle vittime, Eleonora. “Penso che nella sua mente era innamorato di uno o dell’altro”, parole che portarono ad aprire un’altra pista di indagine.
Anche la mamma del ragazzo ha parlato in questi anni, in particolar modo rivolgendosi alle famiglie delle vittime, comunicando con loro attraverso una lettera che potete leggere qui: Il killer De Marco che uccise i fidanzatini di Lecce cambia facoltà universitaria: “Mi piace la filosofia”
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