Il lockdown era quasi agli sgoccioli, era il 30 aprile e, poco dopo le ore 23, Alex uccise il padre inferendogli oltre venti coltellate. L’uomo, Giuseppe Pompa, maltrattava la moglie e madre del ragazzo: la picchiava ripetutamente. Il ragazzo prese le difese della donna e agì d’impulso quella sera. Oggi il ragazzo ha quasi tre anni in più e ha scelto di prendere il cognome della mamma: Cotoia.
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Alex Pompa oggi cambia cognome e sceglie quello della mamma, Cotoia: il 30 aprile del 2020, il ragazzo uccise il padre con 24 coltellate nell’appartamento di via Edmondo De Amicis 47, a Collegno, in provincia di Torino; la storia
Il ragazzo tolse la vita al padre, preda dell’ira per le violenze perpetuate nei confronti della mamma poiché il 52enne era particolarmente geloso. Dopo il gesto, il ragazzo ha scelto di chiudere il capitolo e andare avanti, arrivando anche a prendere la decisione di cambiare il proprio cognome. La medesima decisione che ha preso il fratello maggiore Loris.
Si tratta di una scelta maturata già nei giorni successivi al delitto, per lasciarsi alle spalle il dolore, il sangue e la violenza. Il ragazzo è stato assolto lo scorso anno per il crimine commesso in quanto “ha agito al solo scopo di evitare che il padre uccidesse lui, sua madre e suo fratello”. Nelle 122 pagine in cui la Corte d’Assise d’Appello ha assolto il giovane, si legge: si tratta di “un ragazzo traumatizzato e terrorizzato dal padre, convinto di dover costantemente proteggere la madre da quell’uomo violento che da anni costringeva i suoi familiari a vivere in condizioni di vita insostenibili”.
Uccise il padre con 24 coltellate: le modifiche agli atti processuali dopo la decisione di cambiare cognome. Adesso Alex attende che venga rettificato tutto anche negli atti processuali sia per suo conto che per quello del fratello. Il processo è stato rinviato al prossimo 22 febbraio e la Corte ha disposto il rinnovamento dibattimentale, ove saranno riascoltati i protagonisti della vicenda. Il ragazzo, il fratello, la mamma e lo zio paterno che quella sera fu coinvolto dal nipote il quale gli chiedeva aiuto.
Alex dovrà ricordare i drammatici dettagli di quella sera
Alex uccise il padre inferendogli oltre 20 coltellate: il giovane condannato. Saranno riascoltati anche i consulenti tecnici. L’obiettivo è quello di far parlare il ragazzo: è importante che non rimuova tutto totalmente, sebbene l’intenzione di lasciarsi la vicenda alle spalle, e che si soffermi sui dettagli drammatici di quella serata. Il giovane può avvalersi della facoltà di non rispondere, ma al momento nessuna decisione ufficiale è stata presa in merito. Aggiornamento: Alex Pompa è stato condannato dalla corte di assise di Apello di Torino.
