Il mondo del ciclismo era sotto shock a fine novembre, quando Davide Rebellin è morto a 51 anni, travolto da un camion mentre si stava allenando. La tragedia è avvenuta quel maledetto mercoledì 30 novembre, a Montebello Vicentino, in provincia di Vicenza. L’atleta si era ritirato lo scorso 16 ottobre dopo una longeva carriera da professionista nel ciclismo.

Davide stava conducendo la sua sessione d’allenamento intorno all’ora di pranzo quando improvvisamente era stato investito da un camion lungo la Strada Regionale 11 presso Montebello Vicentino. La notizia è stata diffusa da “Il Giornale di Vicenza”. Stando alle prime ricostruzioni, il camion avrebbe travolto Davide Rebellin all’altezza del bar ristorante “La Padana”, mentre il mezzo pesante usciva da uno svincolo. Dopo l’impatto, il camion non si è fermato, probabilmente l’autista non si è neanche accorto della tragedia.

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Davide Rebellin morto il 30 novembre 2022 a 51 anni lungo la Regionale 11 a Montebello Vicentino, in provincia di Vicenza: chi è, età, Argentina, olimpiadi, moglie, Facebook, Instagram

Davide Rebellin è nato a San Bonifacio, in provincia di Verona, il 9 agosto del 1971 e dunque aveva 51 anni. Professionista del ciclismo dal 1992 al 2022, era uno specialista delle cosiddette classiche, avendo vinto per tre volte la Freccia Vallone (2004, 2007 e 2009), l’Amstel Gold Race nel 2004, replicando nello stesso anno con la Liegi-Bastogne-Liegi. Nel palmares anche una tappa al Giro d’Italia. Proprio nel 2004, un anno d’oro per lui, a causa della mancata convocazione azzurra al campionato del mondo, decise di gareggiare con i colori dell’Argentina. Un evento che non si è mai verificato visto il ritardato arrivo del passaporto.

Nel 2008 Davide Rebellin conquistava la medaglia d’argento nella prova di linea, sfiorando la vittoria strappatagli all’ultima volata da Samuel Sánchez. In quello stesso giorno festeggiava il suo 37esimo compleanno. Nel 2014 ha sposato Fanfan Antonini. Il profilo Facebook dell’ex ciclista ha oltre 28.500 follower, su Instagram sono oltre 14.600.

Lo strazio del fratello Carlo, arrestato il camionista lo scorso giugno

“Mi ha telefonato mio cugino, dicendo che in paese giravano strane voci su un incidente: Davide qui lo conoscono tutti ed evidentemente qualcuno lo aveva notato. Ho provato a telefonargli ma lui non rispondeva. Ero preoccupato, ho chiamato i carabinieri e poi sono corso qui. Quando sono arrivato il corpo era a terra, coperto. Non me lo facevano vedere. Però c’era la sua bici: anche se è completamente distrutta, l’ho riconosciuta subito. Davide stava pedalando intorno alla rotonda, sul lato della strada – aggiunge Carlo – Per com’erano ridotti il corpo e la bici trascinata per decine di metri, francamente trovo difficile pensare che si sia distratto al punto da non accorgersi di aver investito un ciclista. Ci sono le telecamere che potrebbero aver ripreso la scena: spero che i carabinieri trovino il responsabile”.

Intanto lo scorso giugno è stato arrestato il tedesco responsabile della tragedia. Le accuse a suo carico sono: omicidio stradale e omissione di soccorso. Stefano Bortone, Comandante del Nucleo Investigativo di Vicenza, ha dichiarato:

“Il cerchio si è chiuso, dal punto di vista investigativo e giudiziario. Poi chiaramente subentrerà eventualmente il processo se e quando ci sarà ma quello è un altro discorso, un altro capitolo. Il soggetto non ha posto resistenza, sostanzialmente la polizia tedesca è andata presso l’abitazione dell’indagato e l’ha tratto in arresto sul mandato europeo. Non ci sono stati tentativi di fuga. Rebellin non tornerà indietro ma giustizia è stata fatta“.

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