Le urla tra le risate dei due dipendenti del supermercato Lidl mentre le due donne erano chiuse nel gabbiotto dei rifiuti: “Era uno scherzo”, secondo il pm. Non vi sarebbe dunque reato nel video che divenne presto virale in quel febbraio del 2017 alla Lidl di Follonica, in provincia di Grosseto. La procura aveva avanzato la richiesta di archiviazione che il gip ha accolto. Secondo le autorità non si configurerebbe neanche il sequestro di persona. Un’altra accusa caduta a causa del breve lasso di tempo in cui le due donne sono rimaste chiuse, tempistica che “giuridicamente” non rientrerebbe nel reato in questione.

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Dipendenti della Lidl Italia licenziati dopo il filmato girato alle due donne chiuse “per scherzo” nel gabbiotto dei rifiuti del supermercato: le novità, il VIDEO

Una delle vittime di quello che il giudice ha definito uno “scherzo”

Dopo cinque anni da quando sono accaduti i fatti, la storia continua ad indignare l’opinione pubblica perché, secondo il pm, le due donne avrebbero sofferto, rinchiuse, per “troppo poco tempo”. Si passa dunque dalle accuse di discriminazione razziale, etnica, religiosa e sequestro di persona, all’archiviazione. In particolar modo del primo reato (discriminazione razziale), “pur essendo riprovevole” non vi era “alcuna ideologia” dietro il gesto, e dell’ultimo (sequestro di persona).

Due donne chiuse nel gabbiotto dei rifiuti della Lidl: il licenziamento dei responsabili, il video. Dopo i fatti, una delle vittime non ha sporto denuncia e questo sarebbe un altro motivo che rinforzerebbe la tesi dello scherzo secondo il pm. I due dipendenti della catena di supermercati tedesca furono licenziati dopo aver diffuso il video su Facebook. Il protagonista della vicenda, un uomo di 35 anni, fu licenziato in tronco, l’altro, 25enne e assunto a termine, non si vide rinnovare il contratto una volta scaduto.

Il VIDEO delle due donne chiuse nel gabbiotto dei rifiuti della Lidl.

Il video girato nel febbraio del 2017 dai due dipendenti Lidl, poi licenziati

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