Salvatore Abbruzzese è stato protagonista di una brutta vicenda. L’attore lo ricordiamo nei panni di Totò in “Gomorra”, la serie ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano. Il 28enne e sua madre sono stati cacciati dalla loro casa popolare di Scampia, situata nel quartiere della periferia Nord di Napoli. Il tutto sarebbe dovuto ad una “resa dei conti”, tra tormenti e maltrattamenti fisici, per un grammo di cocaina non pagato e con un debito da 60 euro, pretendendone poi 2500 euro. Il primo episodio risale a luglio del 2021, ma solamente il 22 settembre 2022 è venuta a galla tutta la vicenda, quando i carabinieri hanno arrestato Leopoldo Marino, 39 anni, e Carmine Pandolfi, 25, che, secondo gli investigatori, sembrerebbero vicini al gruppo Raia.

Marino è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, mentre Pandolfi nel carcere di Secondigliano. Dopo le indagini svolte dai carabinieri di Napoli e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono emersi ulteriori dettagli e hanno comprovato altri episodi nei quali Leopoldo Marino e Carmine Pandolfi, hanno maltrattato fisicamente Salvatore Abbruzzese. Quest’ultimo proprio in quel periodo, era stato arrestato e poi messo agli arresti domiciliari, per spaccio di droga. Non solo: a luglio 2021, l’ex attore di Gomorra ha avuto un brutto incidente domestico, fratturandosi entrambi i calcagni, ed è stato costretto a stare sulla sedia a rotelle. Nonostante le sue condizioni fisiche, Leopoldo Marino e Carmine Pandolfi non si sono lasciati impietosire dalla sua condizione, riempendo di calci e pugni la vittima. L’ultimo giorno, quello fatale, è il 12 luglio quando i due aggressori “mettono alla porta” l’ex attore di Gomorra e sua madre, portandoli all’abbandono definitivo dell’abitazione.

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