Una settimana fa, il 12 settembre scorso, è stata investita la dodicenne Asia Nicosia di Alcamo, in Sicilia, da un’automobile, una Opel Corsa mentre camminava sull’ex statale 187 di Alcamo Marina. La giovane ragazza ha combattuto tra la vita e la morte, ma si è spenta prematuramente in ospedale dopo giorni di sofferenza. Intanto proseguono senza sosta le indagini riguardanti il 20enne che si trovava alla guida dell’auto e che ha portato alla morte la giovane Asia.

Tutti ad Alcamo si sono stretti intorno al dolore della famiglia: i cittadini, l’istituto Pietro Maria Rocca di Alcamo, dove Asia era iscritta, si stringono al dolore della famiglia: “Il dirigente scolastico, i docenti, il personale Ata, il consiglio d’istituto e tutta la comunità scolastica si uniscono al dolore della famiglia. Siamo affranti per il grave lutto”. Il cordoglio è arrivato anche da parte del vicesindaco e dell’amministrazione e da Don Enzo Santoro: “Asia ha lottato fino alla fine ma non ce l’ha fatta. Da genitori ci sentiamo ancor più vicini alla famiglia che sta subendo tutto questo dolore. Sono sicura che la comunità farà di tutto per dare forza ai questi due genitori che da oggi dovranno fare i conti con un vuoto grande e inspiegabile”.

I genitori di Asia Nicosia, anche attraverso consigli del parroco Don Enzo Santoro, hanno preso la decisione di donare gli organi dell’adolescente: “Questa decisione non può che arrivare da una grandissima profondità umana. Seppur segnati da un dolore enorme, questa mamma e questo papà hanno trovato dentro di loro abbastanza bellezza, generosità e coraggio per prendere una scelta di questo tipo”. Inoltre, Il parroco della cittadina, ha speso parole anche per il ragazzo indagato che ha investito la minorenne. La dinamica ancora non è chiara, ma secondo quanto emerso, il 20enne avrebbe prestato il soccorso ad Asia: “La famiglia di Asia è matura e consapevole. Non si capacita dell’accaduto, ma è comunque pronta all’accoglienza e a mostrare un segno di vicinanza per provare a dialogare con questo ragazzo”.

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