Episodio di violenza a Rimini. Pugni al pacemaker e colpi di bottiglia alla testa e poi le minacce di morte, “prendo il coltello e ti taglio la gola”. Una donna è stata pestata a sangue per quasi quattro anni, prima che decidesse di lasciare definitivamente il marito 60enne. Infatti nei giorni scorsi è finito in carcere per maltrattamenti in famiglia e lesioni, dopo gli ennesimi episodi di violenza di cui si è reso protagonista. La vittima delle varie aggressioni è madre di due figli e ha raccontato che dal 2018 è stata oggetto della furia cieca del marito che ha iniziato ad aggredirla con pestaggi, maltrattamenti e minacce di morte. Nonostante questi abusi subiti, la donna a volte non era riuscita ad arrivare fino in fondo: infatti dopo essersi rivolta alle forze dell’ordine, aveva poi negato e ritirato una denuncia, nella speranza che suo marito potesse cambiare. Anche perché alla fine una denuncia era andata avanti, portando a una condanna di otto mesi per lesioni e maltrattamenti. Tornato a casa dopo essere stato scarcerato, la situazione era peggiorata. Infatti il marito era spesso ubriaco e nel mese di luglio, al compleanno di uno dei figli, la donna ha chiesto al marito come mai non aveva fatto gli auguri e quest’ultimo accecato dalla rabbia, ha iniziato ad aggredire sua moglie, colpendola con una bottiglia a più riprese sulla schiena, tanto da costringerla a rivolgersi alle cure dei medici.

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Le minacce di morte

Dopo pochi giorni, il clima era diventato sempre più insostenibile, quando i pugni sono stati diretti contro il volto e contro il pacemaker della donna, malata di cuore. Non solo, le botte sono state seguite da minacce di morte. Un vero e proprio inferno che non si è fermato. E dopo neanche una settimana, un’altra violenza nelle mura domestica consumata sempre davanti i loro figli che non hanno potuto fare niente: il marito ha di nuovo aggredito la moglie, minacciandola di morte: “prendo un coltello e ti taglio la gola”, poi ha afferrato un bicchiere e glielo ha tirato contro il viso, fortunatamente senza centrare la faccia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata però una giornata a fine agosto, quando l’uomo ha preso una bottiglia e ha colpito la moglie alla testa, procurandole una ferita. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Manuel Bianchi, su richiesta del pm Davide Ercolani, ha aperto le porte dei Casetti al 60enne, lontano dalle mura di domestiche e dalla famiglia.

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