Scenari inquietanti. Così i pm descrivono quanto emerso sull’incendio che il 29 agosto 2021 ha completamente distrutto la Torre dei Moro a Milano. La Procura milanese oggi ha chiuso l’inchiesta, in vista della richiesta di processo, a carico di 18 persone per disastro colposo sul maxi rogo al grattacielo di 18 piani, che prese fuoco.
Diverse le violazioni
L’indagine sul maxi rogo della Torre dei Moro dell’agosto 2021 “nel suo complesso ha disvelato scenari inquietanti, e al contempo istruttivi e che devono servire da monito, su violazioni delle normative sulla sicurezza dei prodotti e su pratiche elusive per il conseguimento di certificazioni e omologazioni, adottati da produttori, distributori e presso istituti di certificazione”. Lo scrivono il procuratore di Milano Marcello Viola e l’aggiunto Tiziana Siciliano in una nota dove danno conto della chiusura dell’inchiesta a carico di 18 persone. Tutti accusati “di disastro colposo” per aver “concorso ai vizi di progettazione e di realizzazione degli esterni della costruzione e alla scelta dei pannelli di rivestimento delle vele del palazzo, responsabili dell’incontrollabile propagazione dell’incendio”.
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Gli indagati
Tra i 18 indagati per disastro colposo figurano Roberto Moro, amministratore unico di Moro Costruzioni, general contractor dell’insediamento edilizio, tre responsabili della società committente, Polo srl. Un incaricato alle vendite degli appartamenti, il direttore dei lavori e il responsabile tecnico del cantiere. E ancora un dirigente e un funzionario dei vigili del fuoco che diedero il “parere favorevole” con cui la Polo ottenne “il certificato prevenzione incendi”. Sei responsabili di Zambonini spa, che si occupò dei lavori di rivestimento delle facciate. E l’amministratore della ditta che commercializzava in Italia i pannelli Larson prodotti dalla società spagnola Alucoil, che conta tra gli indagati il legale rappresentante e un export manager
Come la tragedia di Londra
È emerso che “materiali identici e stesse tecniche di messa in opera, che trasformavano il palazzo di Milano in una torcia, sono utilizzati in Italia e in altri paesi per le facciate di svariati edifici pubblici e civili”. La tragedia del 2017 della Grenfell Tower di Londra, ricordano ancora Viola e Siciliano, come era già venuto a galla, “fu dovuta ai rivestimenti della facciata con pannelli ACP (Aluminium Composite Panel) identici a quelli della torre di via Antonini a Milano, imbottiti di polietilene. Montati in sospensione col vuoto retrostante, con decine di camini verticali, di altezze anche superiori ai 54 metri, a contatto con gli stessi pannelli altamente combustibili”.