Site icon Chronist

“Era un missile…”. Ecco cosa è successo all’Argentario

A raccontare cosa è successo all’Argentario è Fernando Manzo, sopravvissuto al violentissimo incidente tra una barca a vela di quindici metri e un motoscafo più piccolo avvenuto lo scorso sabato all’incrocio ideale con l’Isola del Giglio. “Un missile ingovernato passato sopra la nostra imbarcazione“. Il “missile” descritto dal superstite dell’Argentario andava “a una velocità impensabile“. A bordo del motoscafo “non c’era nessuno“, ha ammesso al fratello Angelo che ha reso note queste parole, “nessuna traccia umana a bordo“. Nessuna presenza umana “che all’ultimo abbia fatto il tentativo di evitarci“. Fernando sarà operato “martedì” ha “dolori per una spalla lussata e una gamba dolorante“.

Cosa è successo all’Argentario: i dubbi degli investigatori

Vedi anche: Lo schianto, poi le urla: “Fate presto, ci sono dei morti”. Dramma all’Argentario

Ancora dispersa Anna Claudia Cartoni, la moglie di Fernando, sebbene le continue ricerche degli uomini della capitaneria di Porto coordinate dal comandante Luigi Buta. La Procura di Grosseto ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati il comandante Per Horup. Cinquantenne, danese come le altre tre persone dell’imbarcazione a motore: Mikkel Horup, Tine Lehmann e Anna Maria Sorensen Durr. Al momento le imbarcazioni sono sotto sequestro. Le domande a cui si cerca risposta sono relative alla velocità, alla traiettoria del mezzo ma soprattutto se fosse attivo il pilota automatico del motoscafo o meno.

Gli investigatori infatti dubitano che un conducente consapevole avrebbe colpito in pieno una barca così grande a vela spiegata. “Vogliamo capire se quel motoscafo era stato noleggiato oppure no. Se davvero era stato inserito il pilota automatico…” ha proseguito Angelo, il fratello di Fernando. Un pescatore sul molo nel frattempo osserva come non si rilevi “traccia di una frenata” vedendo il Vahinè galleggiante con la fiancata destra squarciata. “Dai danni riportati dal relitto sembra di assistere alla scena“, ha aggiunto. “Il motoscafo ha attraversato l’imbarcazione senza fermarsi“. Da fonti della Procura sembrerebbe che i danesi si siano giustificati spiegando che la barca colpita era “fuori rotta” e che non avrebbe dovuto essere in quel punto secondo i loro calcoli.

Exit mobile version