Padre e figlio perdono la vita in mare a Fano. La tragedia di ieri è ancora sotto gli occhi del bagnino Enzo Maggi, 55 anni. Si sente “devastato” perché è vero che è stato salvato “un bimbo“, tuttavia non c’è stato nulla da fare “per il fratellino più piccolo e per il padre“. Una giornata che Enzo vuole “solo dimenticare“.
Non sa però se ci riuscirà mai. Enzo è stato uno dei tre “baywatcher” che si è tuffato in acqua senza paura per salvare il papà e i suoi due bimbi. È successo “poco dopo le 7 e 30“. I cavalloni forza 7 erano piuttosto minacciosi e non promettevano bene, come poi si è rivelato lo scenario finale.
Luca, 13 anni, è stato tratto in salvo. Fabio, il fratello di otto anni, è morto. Il suo corpo è stato ritrovato nel pomeriggio dai sommozzatori della Guardia Costiera. Ha perso la vita anche Davide Zandri, operaio 44enne. Sebbene i tentativi di rianimazione, l’uomo non rispondeva più.
Chi è il bagnino della tragedia di Fano dove padre e figlio hanno perso la vita in mare
Si chiama Enzo Maggi, ha 55 anni, la pelle cotta dal sole, le infradito ed un cuore enorme. Maggi è il direttore di “Maredentro“, un’associazione di protezione civile specializzata in vigilanza sulle spiagge. Proprio accanto al “Bagni Crida“, il lido dove lavora, ha un presidio di primo intervento.
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Tragedia di Fano: padre e figlio morti in mare, la ricostruzione
“Ci sono tre persone in difficoltà!” urlava una signora. Enzo la sentiva “urlare disperata“. Si è precipitato “e con la mano” gli ha indicato “la scogliera frangiflutti di fronte alla riva“. Enzo non ha esitato e si è buttato in acqua mentre la signora continuava ad urlare: “là! I miei bimbi! Mio marito!“.
Enzo è stato raggiunto da Massimo ed Eric, due colleghi dei lidi limitrofi. Mentre lo avvicinavano nel frattempo Maggi afferrava Luca. “Rantolava” ha detto il bagnino eroe. Così lo ha portato “in un angolo riparato della scogliera” per praticargli “subito la respirazione bocca a bocca“.
Dopo che ha visto che il ragazzo si era ripreso lo ha alzato “verso Massimo che lo ha tirato fuori dall’acqua“. Nel frattempo il collega Eric era riuscito ad agguantare il papà dei ragazzi. “Aveva un vistoso taglio sulla fronte, forse per una botta contro i massi“.
Poi il rammarico tra le parole di Enzo. “Abbiamo fatto di tutto per rianimarlo…“. Nella concitazione del momento non avevano capito ci fosse un altro bambino. Contemporaneamente al momento del salvataggio “avevamo scorto un ragazzino mentre raggiungeva la riva da solo“.
In un secondo momento hanno saputo si trattasse di “un amichetto” che probabilmente avranno confuso con l’altro componente della famiglia, il bimbo di otto anni. “Erano in quattro: ma noi credevamo fossero in tre…”. Il bambino è stato trovato alle 17 adagiato su un’altra scogliera nelle vicinanze.
Intervenuti sul posto per le ricerche le vedette, i sub e gli elicotteri della Guardia Costiera e del 115. La madre è ricoverata all’ospedale “Salesi” di Ancona, comprensibilmente sotto choc. Nella stessa struttura c’è suo figlio Luca, l’unico superstite della tragedia di Fano.
Il drammatico precedente di Enzo
Enzo Maggi ha il cuore a pezzi, ha già dovuto far fronte in passato alla morte del migliore amico, nonché collega, il bagnino Bigio. Questi era affogato per salvare proprio un padre con due bimbi in difficoltà. Come ieri, anche allora c’era la bandiera rossa.