Le unità interforze sono al lavoro per recuperare i corpi ancora dispersi sulla Marmolada. Sono in corso le operazioni del soccorso alpino, la polizia, la guardia di finanza, i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno trovato sulla Marmolada resti umani, alcune piccozze e degli zaini.

Il materiale passerà all’analisi del Ris di Parma. Il gruppo interforze formato dagli agenti e dal soccorso alpino, ha fatto i ritrovamenti alle 10.25 della mattina del 7 luglio. La perlustrazione del luogo avviene con cautela, temendo nuovi crolli.

Dopo l’installazione degli strumenti avvenuta quattro giorni fa da parte del geologo Nicola Casagli, incaricato dalla Protezione Civile, non sono stati rilevati movimenti anomali. Tuttavia resta la “massima attenzione” e la “sorveglianza strumentale” proseguirà da parte degli esperti.

La sorveglianza strumentale è “importantissima” come afferma il geologo dell’Università di Firenze. Il monitoraggio resterà attivo “fino a fine settembre” vista l’impossibilità di prevedere l’eventualità di nuovi crolli.

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Il bilancio: riconosciute altre vittime, il conto sale a dieci. Tra i feriti sette sono in ospedale, due in gravi condizioni

Alle ore 13.20 sono state riconosciute due vittime: si tratta di due cittadini della Repubblica Ceca. Con loro il numero delle vittime riconosciute sale a sei (delle nove totali). Alle 13.40 di oggi il bilancio è salito a dieci vittime dopo che è stato recuperato un altro corpo. A fine giornata le vittime riconosciute sono state otto.

Le ricerche sono proseguite nel primo pomeriggio e sono terminate alle 17.50 circa. Domani “riprenderanno alle 6” di mattina, lo ha reso noto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Proseguono le “ricognizioni dei droni“. Un lavoro complicato che necessita di “preparazione e professionalità di tutte le squadre coinvolte“, riferendosi alle unità interforze.

Vietato il tracciato sotto la parete est del Monte Rosa

Dopo gli ultimi avvenimenti è stato chiuso e vietato il giro del lago delle Locce a 2.200 metri di altitudine, ai piedi della parete est del Monte Rosa. A deciderlo il Comune dalla Vale Anzasca nell’alta Ossola. Si tratta di un tracciato piuttosto frequentato e diventato un potenziale rischio per gli escursionisti.

Sebbene però allo stato attuale “i ghiacciai non destano particolari problematiche” come rileva l’amministrazione di Macugnaga, dopo aver consultato “gli stessi glaciologi che monitorano il ghiacciaio del Belvedere“.

Tuttavia sono stati gli esponenti del Cai, della commissione valanghe e del soccorso Alpino, a consigliare il divieto dell’itinerario del tratto a causa “delle criticità delle condizioni climatiche“.

Il governatore del Veneto, Luca Zaia

Marmolada: le cause del crollo

Inutile girarci intorno: tra le cause note da sempre c’è il problema dello scioglimento dei ghiacciai. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha parlato a Canazei ricordando proprio che non si tratta “una novità“. Lo scioglimento dei ghiacciaio avviene “dal 1910” e da allora ad oggi “il 45,5% del ghiaccio se n’è andato“.

Secondo una nota, tra le cause, ci sarebbero diverse ragioni. Il lembo residuale del ghiacciaio centrale forma “un ghiacciaio sospeso“. Vale a dire che la posizione del ghiacciaio centrale, occupando una piccola nicchia sulla cresta sommitale sotto punta rocca, formava il ghiacciaio sospeso.

La forte inclinazione del pendio roccioso, sommata all’apertura di un crepaccio, responsabile della separazione del corpo glaciale in due unità, sono tra le cause del crollo. Complici anche l’aumento delle temperature e la fusione con il successivo incremento di circolazione dell’acqua. La fusione della fronte glaciale ha tolto sostegno alla massa sospesa.

Marmolada: il crollo era prevedibile?

I ricercatori hanno provato a rispondere anche alla complicata domanda circa la previsione della tragedia. Secondo la risposta, attraverso una nota stampa, si comprende che la previsione era “impossibile” data la mancanza di “segnali evidenti di un collasso imminente“.

Nella circostanza non esistono “sistemi di allerta” in grado di misurare “movimenti e deformazioni in tempo reale“. I crepacci, principali responsabili del crollo, “erano visibili già da diversi anni“. Rientrano nella “normale dinamica glaciale“.

https://chronist.it/2022/07/07/bimbo-di-sei-anni-morto-intossicato-a-sharm-el-sheik-mentre-era-in-vacanza/