Le rivelazioni di Leo Gullotta nell’ultima intervista al Corriere: “La pugnalata peggiore quando fui rifiutato per una fiction a causa della mia omosessualità”
Lo scorso 9 gennaio ha compiuto 78 anni l’intramontabile Leo Gullotta: in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato del suo periodo da “eterosessuale”, lo è stato “fino ai 30 anni”. Non si è nascosto neanche quando si è discusso della “pugnalata” peggiore ricevuta in carriera. Si tratta di uno spiacevole episodio che si è verificato nel 2012: “Scartato da una fiction perché omosessuale”. Non stiamo parlando sicuramente degli ultimi anni, ma neanche di preistoria: sono passati dodici anni da allora, fortunatamente, a livello di sensibilizzazione, c’è stato qualche passo avanti. Ma la strada appare ancora lunga e impervia.
La fiction era quella su Padre Pino Puglisi: “Mi sono sentito dire: ‘No guarda, tu non lavori con noi perchè sei omosessuale’. Quell’episodio mi fece molto male. Durò un pomeriggio, cominciai a protestare, ad alzare il ditino: era sbagliato, volevo che me lo dicesse in faccia chi lo aveva deciso”. Tuttavia, la sua domanda “veniva sempre elusa: la colpa era sempre di qualcun altro. In quel momento Puglisi era in odore di beatificazione e un funzionario Rai ebbe paura che lo mandassero via perché un personaggio del genere non poteva essere interpretato secondo lui da un omosessuale”. Ma l’attore ritiene che “alla Chiesa non interessa assolutamente nulla di tutto questo”, d’altronde “ho fatto tanti personaggi in abito talare e la Chiesa non mi ha mai detto nulla”.
“Ero eterosessuale”
Oggi com’è la situazione sui diritti? “I diritti sono arrivati, ma moltissimo si deve ancora fare, non solo per gli omosessuali”. Parole di certo non nuove per l’attore, che nel 1995 rivelò il suo reale orientamento sessuale. Ricordiamo tutti il clamore mediatico che suscitò tale dichiarazione.
“Ero alla conferenza stampa di presentazione del film di Christian De Sica ‘Uomini, uomini, uomini’, storia di quattro omosessuali borghesi. A un certo punto un giornalista mi chiese se ero omosessuale. Risposi: ‘Sì. Perché? Mi dica’. Rimase zitto. Ma tutto questo fece molto scalpore”. Poi la rivelazione: “Fino ai 30 anni ho vissuto una vita eterosessuale, poi ho capito che la cioccolata non mi piaceva più, desideravo la crema, e così ho fatto”. Ed è cambiata la vita privata dell’attore.
Spazio anche ai felici ricordi del Bagaglino: “Ho avuto il piacere di entrare nelle case degli italiani e ne sono felice, perché è anche così che si comunica con il pubblico”. E quelle serate in prima fila per i politici valevano loro “come campagne elettorali”, per questo “facevano a gara per venire”. Tuttavia, sempre senza remore (e si nota), osserva che “erano tutti un po’ squallidi, a parte qualcuno”. Andreotti, neanche a dirlo, “era una delle rare eccezioni”, oltre che “estremamente spiritoso”. Stessa cosa si può dire per “Oscar Mammì”. Ma per il resto, “di un livello imbarazzante”. E arrivavano a “prendere le torte in faccia” pur di esserci.