Non fa mai retorica, quando parla, Luca Medici, vero nome di Checco Zalone: va sempre dritto al punto. Comico sul palco e sul set, sincero nella vita di tutti i giorni, con il suo piglio caratteristico che “infila” anche nelle sue interpretazioni, pungente e divertente, ma serio e assertivo allo stesso tempo, in un’intervista al Corriere della Sera ha definito il pubblico del nord come “il migliore” in assoluto. Per un chiaro motivo: “Perché è un coacervo, c’è di tutto: è piano di terroni civilizzati”.
Facile ma scontato parlare di politically correct dopo queste parole. Banale, sì, perché solo chi non ha mai sentito parlare di Zalone può restare sorpreso davanti alle sue esternazioni. Sempre refrattario al restringimento del vocabolario per i comici, categoria della quale fa parte dall’anno zero, Checco ancora oggi porta avanti la sua battaglia silenziosa contro questo movimento che penalizza un settore intero. Ma il discorso dell’attore è ben più ampio:
“Oggi il problema è quello opposto: qui si può dire tutto; anche troppo. Si dà voce a chi non lo merita. Ognuno è libero di sparare le sue nullate, di ferire, di offendere, senza conseguenze. Il male del secolo è il narcisismo. E il nostro specchio di Narciso è il telefonino. Sto cominciando a pensare a un film, e il tema sarà questo: il narcisismo di massa”.
In questi giorni il comico si trova a Bari per condurre il suo show nelle tre serate consecutive previste per il suo spettacolo nel capoluogo pugliese. La sua terra. Dove, ovviamente, ha fatto il pienone. Gli appuntamenti, tenutisi tutti e tre i giorni alle ore 21, si sono conclusi ieri sera, lunedì 11 settembre. Non ha deluso gli spettatori, garantendo fiumi di risate.