Enrico Vanzina durante una rassegna di incontri estivi del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio ha lanciato qualcosa a metà tra una provocazione e un consiglio, al governo. “A scuola meno Manzoni e più commedia all’italiana”. Un genere, secondo Vanzina, sempre bistrattato, ma che ha saputo raccontare alla perfezione varie epoche del nostro Paese.
La proposta di Enrico Vanzina
Lo sceneggiatore, regista e produttore si è espresso in questi termini sulla vicenda: “La commedia all’italiana andrebbe insegnata nelle scuole: basterebbe mettere insieme quaranta-cinquanta film di quelli migliori, per raccontare il nostro Paese, come un vero libro di Storia. Se potessi parlare seriamente con qualche ministro proporrei di togliere un’ora a Manzoni per proiettare un film. Chi ha raccontato meglio il nostro Paese è proprio la commedia all’italiana”.
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L’aneddoto su Verdone: “Ci chiedevamo cosa abbiamo fatto, abbiamo pedinato gli italiani
D’altronde Enrico Vanzina da sempre rivendica maggior rispetto per un genere, la commedia all’italiana, che spesso, invece, è stata bistrattata dai critici. “C’è stata una grande miopia, di non aver capito l’importanza del cinema popolare italiano, che ha raccontato meglio di tutti questo Paese”. Invece, il segreto del suo successo, come ha rivelato lui stesso, è proprio l’aver studiato i comportamenti degli italiani, così come ha fatto anche Carlo Verdone. “Ci chiedevamo cosa abbiamo fatto nella vita. Alla fine, abbiamo pedinato gli italiani”.
Infine, alla domanda sul perché non si facciano più film di commedia italiana, Enrico Vanzina ha risposto: “Oggi i ragazzi sono più portati a esplorare i disagi urbani, le periferie, temi molto drammatici, da festival. Eppure, la commedia ha sempre vissuto con generazioni che si succedono. Quando ho cominciato io, oltre a mio fratello e me c’erano tanti che allora erano ragazzi, Verdone, Benigni, Muti, Troisi, Nichetti, e anche Moretti da un altro punto di vista. Ognuno raccontava una generazione attraverso la commedia”.