Jimmy il Fenomeno viveva con 120 euro al mese ma era felice, aveva un grande spirito. Soffriva di diabete, poi la salute è peggiorata: l’attore è morto nel 2018 in una casa di riposo di Milano. Queste furono alcune delle sue ultime parole, pronunciare all’Adnkronos qualche anno addietro: “Mi trovo bene, e ho anche una piccola pensione sociale e d’accompagnamento ma detratte le tante spese di assistenza mi restano solo 120 euro al mese. Devo pur vivere. Per questo con mio fratello Mario e un amico abbiamo chiesto un aiuto economico ai miei fan su Facebook, e ora puntiamo al sussidio Bacchelli”
Origene Luigi Soffrano. È stato un attore caratterista straordinario, probabilmente uno dei più famosi di sempre. È originario di Lucera in provincia di Foggia ed è nato il 22 aprile del 1932. Scomparso a Milano il 6 agosto del 2018, più che per le sue battute, è diventato celebre per la sua fisionomia, la sua parlata dialettale e la sua sconclusionata risata. Sì è proprio lui, l’indimenticabile Jimmy il Fenomeno.
Chi era Jimmy il Fenomeno
In carriera ha recitato in circa 140 pellicole diventando un personaggio molto amato dal pubblico anche perché, non c’è praticamente commedia anni ’80 in cui non appaia con il suo inconfondibile volto. L’esordio per lui è però arrivato nel 1958 nel film Gambe d’oro. Una commedia diretta da Turi Basile nella quale c’erano Totò e Memmo Carotenuto. Jimmy il Fenomeno, in quell’occasione, era un tifoso del Cerignola, una squadra di calcio dilettantistico. Tutto ebbe inizio grazie all’attore e regista Rosario Borelli che all’epoca lavorava nel mondo dei fotoromanzi il quale intravide nelle sue caratteristiche fisiche la possibilità di diventare un personaggio da inserire in tante commedie.
Infatti, nel 1957, portò Jimmy a fare un provino alla Titanus e venne immediatamente ingaggiato. A distanza di una ventina di giorni si ritroverò sul set al fianco di Totò nel film Gambe d’oro. Per lui il primo compenso fu, peraltro, di 25 mila lire. Una cifra di tutto rispetto per il periodo e soprattutto per la presenza scenica effettiva. Il suo nome d’arte venne inventato da Vania Protti, produttrice cinematografica e anche prima moglie di Teddy Reno. Due anni più tardi si ritroverà a recitare nel film Tu che ne dici, di Silvio Amadio e con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello.
Gli anni ’70-’80
Ci sono tante altre pellicole in cui recita durante questo periodo come Il federale per la regia di Luciano Salce, Il mantenuto di Ugo Tognazzi, Il monaco di Monza di Sergio Corbucci e sempre a fianco di Totò e Nino Taranto. Sarà presente anche in tanti musicarelli come Riderà e Cuore matto… matto da legare. Nel 1968 viene inserito nel cast de Il medico della mutua per la regia di Luigi zampa con il ruolo di un paziente che necessitava di una visita oculistica. Tanti altri titoli di grande impatto come Nel giorno del Signore, Ultimo tango a Zagarol, Bisturi la mafia bianca, L’esorciccio e nel 1975 viene diretto da Luciano Salce in Fantozzi.
La commedia all’italiana
Jimmy il Fenomeno diventerà un volto noto del cinema italiano soprattutto negli anni ‘80. Sarà uno dei più importanti protagonisti della commedia italiana di questo periodo, collaborando con tanti registi. Farà parte anche del filone della commedia sexy italiana con produzioni di successo come La liceale nella classe dei ripetenti di Mariano Laurenti, L’insegnante viene a casa di Michele Massimo Tarantini e La soldatessa alle grandi manovre di Nando Cicero.
È uno dei caratteristi della saga dedicata al personaggio del maresciallo Giraldi e inoltre nel 1980 viene diretto da Dino Risi in Sono fotogenico. Nello stesso anno sarà in tantissime altre pellicole tra cui Mia moglie è una strega di Castellano e Pipolo, Fico d’India e Il bisbetico domato. Le richieste cinematografiche si moltiplicano ulteriormente con Jimmy il Fenomeno che praticamente compare in ogni commedia come La settimana al mare, I fichissimi, L’onorevole con l’amante sotto il letto, Innamorato pazzo, Bomber con Jerry Calà e Bud Spencer.
Vieni avanti cretino, c’era anche Jimmy Il Fenomeno
Recita al fianco di Lino Banfi in Vieni avanti cretino e lo si può apprezzare anche in Ecceziuuunale veramente di Carlo Vanzina e Attila fragile di Dio di Castellano e Pipolo. La lista è davvero lunga con film che peraltro hanno fatto la storia come Acqua e sapone di Carlo Verdone, Segni particolari bellissimo di Castellano e Pipolo, Il ragazzo di campagna, Sapore di mare 2 – Un anno dopo, Vacanze in America, Il ragazzo del Pony Express e non solo. Con gli anni novanta le presenze sul grande schermo diventano sempre più rare con l’ultima vera esperienza nel 1993 in Fantozzi in paradiso per la regia di me Neri Parenti. In realtà sarà anche nel cast del film Jolly Blu di Stefano Salvati, dedicato alle canzoni della band 883.