Per la nostra rubrica dedicata ai grandi personaggi del cinema italiano, oggi vi vogliamo parlare di uno sceneggiatore e commediografo tra i più importanti esponenti del neorealismo italiano che così tanto successo ha raccolto nel mondo: stiamo parlando del mancato premio Oscar Cesare Zavattini che peraltro è stato anche un ottimo giornalista, scrittore, pittore e poeta. Un personaggio straordinario che nel corso della propria carriera cinematografica ha scritto il soggetto e la sceneggiatura di oltre 60 film.

Chi era Zavattini, mancato premio Oscar italiano


Cesare Zavattini è nato a Luzzara in provincia di Reggio Emilia il 20 settembre del 1902 ed è scomparso a Roma il 13 ottobre del 1989, quando era ancora in attività. Dopo aver completato il suo percorso di studi alla facoltà di Legge dell’Università di Padova, inizia a occuparsi di istruzione e in particolare fu l’insegnante di straordinari personaggi come lo scrittore Giovannino Guareschi e il poeta Attilio Bertolucci, peraltro papà di Bernardo e Giuseppe Bertolucci. Non c’è dubbio che la più grande passione di Cesare Zavattini sia stata la scrittura e infatti nel 1928 decise di lavorare come giornalista.

A partire dal 19 agosto del 1926 collaborava con la Gazzetta di Parma. Nel 1929 dovette svolgere il servizio militare e fu destinato a Firenze dove ebbe la possibilità di frequentare il leggendario caffè Le Giubbe Rosse. All’epoca era un vero e proprio punto di riferimento per tutti i letterati e artisti che arrivavano da ogni parte d’Europa. Questo gli permise di conoscere straordinari poeti e pensatori italiani come Ungaretti, Montale, Giuseppe Antonio Borgese, Elio Vittorini, Alessandro Bonsanti e tanti altri.

La carriera cinematografica


Il primo approccio con il mondo del cinema arrivò nel 1934. Decise di affiancare alla produzione letteraria e a quella di pubblicista anche la realizzazione di sceneggiature che permisero poi di realizzare film importanti. Il suo primo lavoro è del 1935 e in particolare scrisse la sceneggiatura di Darò un milione. Un film commedia diretto da Mario Camerini con Vittorio De Sica e Assia Noris. Nel 1936 collabora con il regista Mario Baffico scrivendo la sceneggiatura del film La Danza Delle Lancette. In pratica si occupò di riadattare l’omonimo romanzo scritto da Emilio De Martino. Tra le sue prime commedie più importanti c’è San Giovanni Decollato. L’anno è il 1940 e la regia è di Amleto Palermo.

Uno splendido film comico nel quale c’erano personaggi straordinari come Totò e Titina di Filippo. I grandi appassionati della produzione cinematografica ricorderanno che in questo film è apparsa anche Liliana De Curtis nel ruolo della bambina che ritira le scarpe. Liliana de Curtis era, ovviamente, la figlia di Totò e Diana Rogliani che è stata moglie dell’attore dal 1935 al 1939. Cesare Zavattini scrive le sceneggiature di alcuni film memorabili tra cui Sciuscià diretto da Vittorio De Sica, Ladri di biciclette che peraltro permise allo stesso Zavattini di ottenere la candidatura come miglior sceneggiatura non originale.

Inoltre ha scritto la sceneggiatura di Roma città libera, E’ più facile che un cammello…, Miracolo Milano, Cinque poveri in automobile, La passeggiata, L’oro di Napoli e La ciociara. Nella sua splendida carriera ci sono anche altri successi come Matrimonio all’italiana, Ieri oggi e domani, Caccia alla volpe, Lo chiameremo Andrea e il viaggio. Infine, nel 1982 Cesare Zavattini ha scritto e diretto il film La veritaaaà. Un immenso personaggio che spesso e volentieri ha collaborato con Vittorio De Sica regalando al pubblico un lavori memorabili che hanno fatto grande il cinema italiano nel mondo.

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