Nella nostra rubrica dedicata alla riscoperta di vecchie pellicole oggi vi vogliamo parlare del film di genere giallo alla napoletana La mazzetta. Una pellicola realizzata nel 1978 dalla Filmauro con la regia di Sergio Corbucci e il soggetto tratto dall’omonimo romanzo scritto da Attilio Veraldi.

La sceneggiatura, peraltro, è stata rivista dallo stesso scrittore in collaborazione con Luciano De Crescenzo, Elvio Porta, Massimo De Rita e Dino Maiuri. L’apporto di Luciano De Crescenzo è visibile in questa pellicola che per certi versi ha dei punti in comune con alcuni dei più conosciuti film di De Crescenzo come Così parlò a Bellavista, soprattutto nella capacità di saper raccontare alcuni usi e costumi della Napoli di quel periodo. Il cast comprende nomi importanti come Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Paolo Stoppa, Marisa Laurito, Imma Piro, Marisa Merlini, Sal Borgese e Giacomo Furia.

La trama del film La mazzetta


Ci troviamo nella città di Napoli. È un momento particolare per il capoluogo partenopeo e per tutta la nazione italiana. Si trova nel suo massimo sviluppo la cultura del clientelismo e della facilità nel fare affari sporchi senza guardare in faccia a nessuno, anche alla luce del giorno. Tutto questo viene rappresentato perfettamente da un certo Sasà Jovine (Nino Manfredi). È un personaggio davvero singolare perché, nonostante non abbia alcun titolo, si spaccia per avvocato e anche detective privato. Guida una bella auto e ogni mattina si dirige verso il proprio studio, un bar del centro di Napoli dove tutto è organizzato alla perfezione. Il parcheggiatore abusivo (Pietro De Vico) conserva ogni giorno il posto proprio di fianco al bar mentre il barista Pasquale (Giovanni Borgese) funge da suo segretario.

Infatti, puntualmente dimentica di annotare le telefonate che riceve e fa confusione tra i vari cognomi. Quando Jovine lo rimprovera per questo suo atteggiamento professionale, il buon barista gli ricorda “e’ comme facc’.. io aggia fa’ o caffè e me metto a fa o’ scrivano”. Tra l’altro Jovine passa un mensile al barista e allo stesso posteggiatore. Tutti i documenti che lui si procura, dietro pagamento di mazzetta, per consentire alla gente comune di aprire un’attività di commercio oppure per vendere sigarette di contrabbando e avere anche una sorta di protezione nei confronti dei vigili urbani e delle forze dell’ordine, vengono consegnate al suo posteggiatore.

La “proposta”

I clienti lo aspettano in rigoroso ordine di arrivo nel bar dove lui utilizza un classico tavolino come scrivania. Riceve continuamente telefonate e gestisce situazioni anche piuttosto pericolose con malavitosi senza scrupoli come don Michele Miletti (Paolo Stoppa) e Nicola Casali (Gennaro Di Napoli). Per avidità si troverà a gestire uno scottante caso riguardante il boss don Michele Minetti; deve ritrovare sua figlia Giulia (Imma Piro) scomparsa con compromettenti documenti.

Naturalmente gli viene proposta una lauta mazzetta. Lo stesso però farà anche l’altro boss, Casali, con una mazzetta ugualmente sostanziosa per riuscire a mettere le mani su quei documenti. Tutto questo accade con sullo sfondo l’ottimo commissario Assenza (Ugo Tognazzi). Tutto verrà risolto con il classico metodo all’italiana. Un film di qualità, godibile, a tratti divertenti e certamente da non perdere per gli amanti del genere.

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