Chi era Paolo Panelli? Cosa vi viene in mente se dicessimo “Lana lana… cotone cotone”. L’anno è il 1986 e l’attore che dice questa battuta è un romano doc. Tra l’altro nel corso della sua carriera è stato anche splendido conduttore televisivo ed è stato sposato con Bice Valori. Ma sì che lo avete capito! Si tratta di Paolo Panelli che nel film Grandi magazzini interpreta il ruolo di Mario Mazzetti, papà di Evaristo. Una pellicola ricca di celebri interpreti e soprattutto di spunti divertenti per gli appassionati della commedia italiana.

Anzelotti a’ brava persona?!


Il film Grandi magazzini diretto da Castellano Pipolo lo possiamo tranquillamente etichettare come un kolossal della commedia all’italiana. Un cast praticamente sterminato nel quale ci sono tra gli altri Enrico Montesano, Nino Manfredi, Lino Banfi, Renato Pozzetto, Paolo Villaggio, Massimo Boldi, Christian De Sica, Laura Antonelli, Ornella Muti, Michele Placido, Alessandro Haber, Heather Parisi, Paolo Panelli, Leo Gullotta e tanti altri ancora. Tra i personaggi più iconici presenti nella trama del film c’è indubbiamente quello di Mario Mazzetti, papà di Evaristo (Enrico Montesano).

Si tratta di un papà che tiene molto alla carriera del figlio ed è per questo che si decide, dietro invito di Evaristo, a recarsi ai Grandi Magazzini, luogo dove lavora Evaristo, per incontrare il capo del personale Umberto Anzelotti (Alessandro Haber). Mentre Mario girovaga nel negozio alla ricerca di una panciera, Anzelotti lo sta aspettando in ufficio convinto che si tratti dell’ingegner Gruber, proprietario dei Grandi Magazzini. Evaristo esorta il papà nel muoversi perché Anzelotti lo sta attendendo e lui rimarca “Ma chi Anzelotti a’ brava persona?”.

Io o’ gonfio uguale!


Nell’ufficio si sta per consumare un spiacevole equivoco. Mario si ritrova a faccia a faccia con Gruber (Gianni Bonagura) e con il suo fare di tranquillo da pensionato gli chiede “Ma lei chi è scusi? è da’ ditta”. Arriva poi Anzelotti che si arrabbia tantissimo con Mario e inizia a gridare intimandogli di andare via. Mario però con tutta la serenità del mondo dice “Calma e’.. ma che maniere.. ammazza che burinaggine… come chi so’.. so’ su padre!”. Allora il buon Anzelotti è in preda a un vero e proprio attacco di panico e girandosi verso l’ingegner Gruber “Ma ingegner Gruber, scusi.. ma questo non è suo figlio?”. Gruber spalanca gli occhi e senza pensarci esclama “Ma che cosa dice?! Io padre di uno con quella faccia da idiota?!”. Pronta la replica del buon Mario a cui tutto si può fare tranne che toccare i figli “ Aoo’ questo sta’ a’ offenne (con una mano gli prende alla giacca per far partire un cazzotto).. io o’ gonfio!”.

Evaristo prova a farlo ragionare “A papà è l’ingegner Gruber!” ma lui “Se fa presto a di’ è l’ingegner Gruber! Chi se ne frega.. io o’ gonfio uguale”. Gruber si libera della morsa di Mario e va via riprendendo pesantemente Anzelotti. A questo punto Evaristo che ancora non ha capito il vero motivo per cui il suo capo voleva conoscere il padre, dice a Mario di presentarsi rimarcando come lui sia la brava persona di cui gli aveva parlato. Mario abbozzando un sorriso dice “Ciao Umberto”. Anzelotti che dallo shock era rimasto immobile sfoga tutta la sua rabbia gridando “Ma che Umberto e Umberto!” e allora Evaristo “Umbérto? come Heléna?”. Alla fine padre e figlio vengono cacciati via. Una scena molto divertente con grandi attori.

Continua a leggere su Chronist.it