Luciano De Crescenzo è stato un impareggiabile scrittore, attore e regista italiano, grande amico di Bud Spencer. Molti lo hanno definito l’ingegnere filosofo e questo perché nella vita era un ingegnere salvo poi occuparsi della divulgazione di materie umanistiche, principalmente della filosofia. La sua è una storia straordinaria nella quale tutto è incentrato sulla cultura, la conoscenza e capacità di saper abbinare il tutto, in maniera sopraffina, alla comicità. Celebre il suo film Così parlò Bellavista uscito nel 1984 è tratto dal suo omonimo romanzo ma è stato brillante protagonista di oltre 20 anni di televisione.
La storia di Luciano De Crescenzo
Luciano De Crescenzo è nato a Napoli il 18 agosto del 1928 nel quartiere di San Ferdinando. Piccola curiosità è nato nello stesso stabile dove, l’anno successivo, sarebbe poi venuto al mondo Carlo Pedersoli meglio conosciuto come Bud Spencer. Tra l’altro i due ebbero modo di frequentare insieme le scuole elementari. Da giovanissimo sovente lavorava nella ditta di guanti gestita dal papà e questo gli permise di imparare l’arte dell’intagliatore di pelli. Per scappare dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la sua famiglia si spostò per qualche tempo a San Giorgio a Liri, nelle vicinanze di Cassino.
Il padre era convinto che in questo modo avrebbe protetto la famiglia ma in realtà si trovò, suo malgrado, in un luogo che sarà letteralmente devastato dai bombardamenti. De Crescenzo consegue la maturità classica e poi si laurea in ingegneria idraulica con il massimo dei voti alla Federico II di Napoli. Prima di spostarsi a Milano per motivi di lavoro, aveva cercato in ogni modo di trovare un’attività che fosse confacente alla sua preparazione universitaria salvo poi cimentarsi in mille lavori come il venditore di tappeti e finanche il cronometrista alle Olimpiadi di Roma nel 1960.
Con l’arrivo a Milano, iniziò la sua esperienza nel campo dell’ingegneria lavorando per 18 anni all’IBM che all’epoca era un colosso dell’informatica mondiale. Tuttavia, da sempre era grande appassionato di filosofia, letteratura e mitologia greca e romana. Ad un certo, e in particolare nel 1976, decise di dedicarsi alla sua vera vocazione ossia il divulgatore di discipline umanistiche. Sapeva raccontare come pochi altri la materia e nel 1979 fu talmente preso da questo nuovo progetto di vita che decise di lasciare un lavoro quanto mai ambito e di dedicarsi alla scrittura. Di lui si interessò subito Maurizio Costanzo che ne capì le potenzialità e soprattutto rimase impressionato dalla sua prima opera, Così parlò Bellavista edita nel 1977.
Zi’ Nicola o’ goleador
Vi abbiamo raccontato di questa prima parte della vita di Luciano De Crescenzo per enfatizzare come la sua straordinarietà e predisposizione di divulgatore abbinata amabilmente ad un innato senso della comicità e della commedia. Un aspetto che non manca quasi mai ad un buon napoletano. Nel 1978 sulle reti Rai, Luciano De Crescenzo ebbe modo di palesare la sua arte di comica. Raccontò la cosiddetta novella di zi’ Nicola o’ goleador. Nel suo intervento che è possibile apprezzare spulciando nelle Teche Rai, un ottimo Luciano De Crescenzo racconta la vicenda di questo ultrasettantenne napoletano che sarebbe stato responsabile delle prestazioni dell’Italia ai Mondiali del ‘78.
Nel suo splendido racconto riesce a dare una chiave comica alla celeberrima scaramanzia napoletana. Infatti, il nipote di questo presunto zi’ Nicola, a dire di De Crescenzo era anche l’allenatore della nazionale italiana e scoprì che c’era un nesso tra i gol segnati da una squadra e l’andare in bagno dello zio. Questo imponeva delle difficoltà al povero vecchietto che veniva obbligato ad andare in bagno in determinati momenti della giornata. Da questo bellissimo sketch si intuisce già che Luciano De Crescenzo sarà destinato ad un futuro anche nel mondo del cinema e della televisione. Consiglio di cercare questo racconto e di lasciarsi conquistare dalla dialettica e signorilità dell’indimenticato ingegnere filosofo.