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Vittorio Congia e il ruolo del caratterista: ecco com’era diventato prima di morire

Vittorio Congia e il ruolo del caratterista ecco com'era diventato prima di morire

Vittorio Congia e il ruolo del caratterista ecco com'era diventato prima di morire

In una delle sue ultime apparizioni in pubblico, l’attore e doppiatore Vittorio Congia ha parlato con fierezza del proprio ruolo di caratterista. Si tratta di una puntata della trasmissione Stracult andata in onda su Rai 2. Ne diede probabilmente una definizione quanto mai calzante. Secondo lui il caratterista è “il peperoncino che condisce ogni pietanza”. Affermazione quanto mai veritiera, anche perché, spesso e volentieri, i caratteristi finiscono per diventare i principali protagonisti di una pellicola. Quantomeno i più amati dal pubblico. E Vittorio Congia è stato un caratterista davvero straordinario. 

I primi passi nello spettacolo

Nato a Iglesias il 4 novembre del 1930 e scomparso il 27 novembre 2019, Vittorio Congia è stato, sin da giovanissimo, un artista a 360°. È cresciuto a Cagliari dove ha iniziato prima ad interessarsi alla pittura e successivamente alla scultura. Aveva un talento innato che gli permetteva di spaziare da un settore all’altro. Infatti, poco dopo iniziò a prendere le prime lezioni di violoncello grazie all’aiuto di alcuni amici del papà. Frequentò il conservatorio di Santa Cecilia e poi decise di dedicarsi definitivamente alla recitazione diplomandosi nell’anno 1952 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Come tanti altri attori, inizia a farsi le ossa nel mondo del teatro, che poi sarà la sua grande passione, esordendo ad un certo livello nel 1953 quando porta in scena l’opera di Molière, Il borghese gentiluomo per la regia di Tatiana Pavlova.

In questi anni sarà protagonista di tante importanti rappresentazioni teatrali come Antigone scritta da Sofocle e diretta alla regia da Guido Salvini e il classico Romeo e Giulietta di William Shakespeare sempre per la direzione dello stesso regista. Non lascerà mai il mondo del teatro ma contemporaneamente inizia a fare televisione intervenendo in alcuni programmi molto conosciuti all’epoca come Senza rete di Alberto Benucci e Folie Restaurant. Si dedica contemporaneamente anche alla radio con diversi lavori e progetti di grande fascino. 

La carriera cinematografica: ecco com’era diventato Congia prima di morire

La carriera cinematografica di Vittorio Congia inizia nel 1960 con il regista Vittorio Cottafavi nel film Messalina Venere imperatrice. Era una pellicola di genere epico nella quale vestiva i panni di Ortotrago. Nel cast nome importanti come Aroldo Tieri, Belinda Lee e Spiros Focas. L’anno seguente sarà diretto da Mario Mattoli nella commedia musicale 5 marines per 100 ragazze con grandi protagonisti Virna Lisi, Mario Carotenuto e Helene Chanel. Vittorio Congia è nei panni di Charlie. Da ricordare che in questa pellicola c’erano tantissimi personaggi famosi come Raffaella Carrà, Franco Franchi, Little Tony, Ciccio Ingrassia, Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi.

Sempre nello stesso anno recita in un grande classico del cinema italiano come Don Camillo Monsignore ma non troppo, seppure con una parte secondaria. Si instaura una certa collaborazione con alcuni registi del genere commedia e questo gli permette di dare un prezioso contributo con le sue interpretazioni. Lo ritroviamo nel cast di Obiettivo ragazze, Sua eccellenza si fermò a mangiare, 2 samurai per 100 geishe, In ginocchio da te, I figli del leopardo e Non son degno di te. Sarà tra i protagonisti indiscussi anche del genere musicarello partecipando a tutte le principali pellicole come Rita la zanzara, Perdono, Nessuno mi può giudicare, Zum Zum Zum – La canzone che mi passa per la testa e Lisa dagli occhi blu.

Negli anni ‘70 onizia a mettere da parte il cinema partecipando soltanto sporadicamente ad alcune realizzazioni come Amico stammi lontano almeno un palmo di Michele lupo, Quattro marmittoni alle grandi manovre di Marino Girolami e Ridendo e scherzando di Marco Aleandri che, nel 1978, segnerà il suo addio dal grande schermo. Vittorio Congia è stato però anche un grande doppiatore prestando la propria voce a tantissimi personaggi. Ha doppiato Ian Holm in vari film della saga de Il Signore degli Anelli, Michael Gambon in Insider – Dietro la verità, Michael Gough ne Il mistero di Sleepy Hollow, Jerry Stiller in Grasso è bello e tanti altri.

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