È il 1968 e ne I 2 deputati c’è da ridere con le campagne elettorali bizzarre di Franco e Ciccio. Un anno d’oro per il cinema italiano con un numero straordinario di pellicole capaci di conquistare l’attenzione del pubblico ai botteghini. Il genere commedia proponeva diversi titoli interessanti tra cui I 2 deputati. Un film di Giovanni Grimaldi prodotto da Edmondo Amati con le musiche di Piero Umiliani. Una trama leggera e briosa nella quale si raccontano le contrapposizioni tra due cognati, di differente estrazione sociale, che a un certo punto si trovano a battagliare nel mondo della politica. È anche uno spaccato dell’Italia degli anni ‘60 che ci permette di capire quanto all’epoca la politica fosse mossa da ideologie per le quali si dava tutto. Questo lavoro cinematografico, tra l’altro, propone una serie di sketch e scene molto divertenti nelle quali si apprezzano le doti di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, duo impareggiabile della comicità italiana.
Il cast de I 2 deputati e le campagne elettorali grossolane
Nel cast ci sono Franco Franchi che veste i panni dell’usciere Franco Franchini nonché cognato del Cav. Uff. Dott. Francesco Grassiani, capo divisione al Ministero, interpretato da Ciccio Ingrassia. Gabriella Giorgelli è Sara, sorella del dott. Grassani e moglie di Franco, mentre Franca Maria Giardina recita nei panni di Rita, moglie di Ciccio. Nel film ci sono anche Paolo Carlini che è il Dottor Silvestri, Umberto Dì’Orsi nei panni di Ugo Latterin, Didi Perego è la segretaria del dott. Grassiani e Renato Malavasi che interpreta il commendator Frascati peraltro Capo di Gabinetto. Da segnalare anche la presenza di Lino Banfi con una piccolissima parte e di tanti caratteristi come Ennio Antonelli, Enzo Andronico, Luca sportelli ed Enzo Maggio.
La trama
Il dottor Grassiani è Capo Divisione al Ministero. È sposato con Rita e vive nello stesso stabile di sua sorella Sara. Quest’ultima ha preso in marito Franco che lavora ugualmente al Ministero ma come usciere. Franco ha un carattere solare ed è ben voluto da tutti mentre Ciccio ha un modo di fare altezzoso e scostante. Ogni mattina quando il dott. Grassiani va al Ministero tutte le persone dello stabile lo evitano come la peste. Franco, invece, costretto a spostarsi in motorino, viene salutato da tutti a partire dal custode. Lo stesso Franco non sopporta i modi di fare del cognato che puntualmente lo riprende ricordandogli come lui debba “stare a debita distanza”. Dal proprio canto, Franchini gli ricorda come “le cattiverie si pagano”. Infatti, Franco combina una serie di rappresaglie al povero Ciccio. Chiama la moglie di Ciccio a telefono e sfruttando le sue doti di imitatore le parla di presunti tradimenti. Inoltre, inserisce, sulle giacche e cappotti dello stesso Ciccio, capelli di donna peraltro cambiandone spesso il colore. Questo comporterà, puntualmente la sera a casa, forti litigate e scenate di gelosia da parte di Rita che è tutt’altro che una donna tranquilla.
Tra i due nuclei familiari, inoltre, c’è una costante lotta, principalmente tra le due donne che mal si sopportano e non perdono occasione per apostrofarsi duramente. Il culmine della contrapposizione arriva quando Ciccio viene contattato dalla segreteria locale della Democrazia Cristiana per candidarsi alle elezioni politiche e lo stesso accade a Franco, preso in considerazione dal Partito Comunista. Andrà in scena una campagna elettorale divertente con i due pronti a tutto pur di screditarsi. Incredibilmente alla fine sembra farcela soltanto Franco ma, all’ultimo istante grazie alla dipartita di un eletto tra le file della Democrazia Cristiana, anche Ciccio entrerà in Parlamento. Magicamente tra le due famiglie arriverà a quella pace mai conquistata in precedenza. Un film da vedere per quanti vogliono divertirsi e trascorrere un paio di ore all’insegna della leggerezza.
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