L’anno è il 1983 e nelle sale cinematografiche italiane fa capolino il film commedia Sfrattato cerca casa equo canone, secondo molti il miglior film di Pippo Franco e anche di Pingitore. È un lavoro cinematografico prodotto dalla Maura International Film e distribuito dalla Titanus. La regia è curata da Pier Francesco Pingitore il quale si è occupato anche del soggetto e della sceneggiatura. Una pellicola molto divertente che gioca su diversi luoghi comuni dell’Italia di quel periodo, molti dei quali ancora oggi rimasti intatti. Inoltre, è un prodotto che di fatto ripropone sul grande schermo quello che era lo spettacolo del Bagaglino. Infatti, il cast è ricco di tanti interpreti che lo hanno reso celebre tra Pippo Franco e Oreste Lionello.

Il cast di Sfrattato cerca casa equo canone, il film con Pippo Franco


Sfrattato cerca casa equo canone è un lavoro cinematografico che meriterebbe maggior considerazione non solo per la trama godibile ma anche per la qualità del cast. Il principale protagonista è Pippo Franco nel ruolo di Marino Stroppaghetti al fianco di Anna Mazzamauro nei panni della moglie Angelica. Oreste Lionello è invece il nonno Spartaco mentre Gigi Rider recita nel ruolo del dottor Pellecchia, un funzionario pubblico corrotto. Giusto per non farsi mancare niente, Pier Francesco Pingitore ha inserito nel cast anche Bombolo nel personaggio di Maciste e Marisa Merlini in quello di sua moglie. Sono presenti Enzo Cannavale che interpreta il personaggio di Ermenegildo Esposito e Roberto Della Casa che per l’occasione è l’ufficiale giudiziario. Da sottolineare che ci sono anche Ennio Antonelli, il custode della struttura condominiale popolare dove Marino ottiene la casa popolare, e Tano Cimarosa che veste i panni di un boss. Si possono apprezzare anche Corrado Olmi, Martufello, Maurizio Mattioli e Salvatore Baccaro che è tra i caratteristi più famosi.

La trama


Il tema della ricerca della casa popolare, soprattutto negli anni ’80, era davvero centrale per una fetta della società. Molte famiglie portavano avanti per diversi anni delle vere e proprie lotte con gli uffici comunali per riuscire a realizzare il sogno di vedersi assegnata finalmente una casa. Questa è anche la storia di Marino Stroppaghetti. Lui è un capofamiglia che si trova in un momento di difficoltà economica in quanto in cassa integrazione. Purtroppo la mancanza di denaro lo induce a indebitarsi con tantissimi negozi del quartiere. Cerca di arrangiarsi come può ma, a un certo punto, arriva quello che sembra essere il colpo di grazia. Una mattina riceve lo sfratto. Disperato per la situazione venuta a crearsi, va in comune per capire a che punto si trova la pratica burocratica per l’assegnazione della casa popolare. Purtroppo scoprirà che davanti alla sua ci sono ben 80.000 domande. Per sua fortuna oppure sfortuna, quella mattina incontra un signore che lo indirizza verso un certo dottor Pellecchia. Sembra che sia il direttore dell’Istituto Case Popolari.

Marino sembra intravedere una luce in fondo tunnel ma sarà soltanto l’inizio di un girovagare alla ricerca di una casa che permetta di accogliere la sua numerosa famiglia in maniera adeguata. Inoltre, il dottor Pellecchia rappresenta un malcostume tutto italiano ossia chiedere una mazzetta di tre milioni di lire per scavalcare le domande che giacevano prima di quella di Marino. L’uomo riuscirà a pagare il 50% grazie ai risparmi di una vita di tutta la famiglia. La restante parte la salda con una vincita al Totocalcio del figlio ma la casa non sarà come l’aveva sognata. Un film che è un vero spaccato della vita degli anni ‘80 in Italia e che mette in risalto tanti aspetti della società civile con un punto di vista comico.

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