Quando la commedia sapeva raccontare benissimo il particolare mondo dei tifosi, con un film in particolare che frapponeva la distanza culturale tra Roma e Lazio. Il cinema spesso e volentieri ha saputo raccontare le emozioni del calcio, ponendo l’accento sulla sana competizione tra le tifoserie rivali. Ci sono commedie che sono rimaste per sempre nel cuore degli appassionati come nel caso de Il tifoso, l’arbitro e il calciatore. Un lavoro cinematografico del 1982 prodotto da Medusa Distribuzione in collaborazione con Filmes International e Nuova Dania Cinematografica. La regia è di Pier Francesco Pingitore, auto peraltro anche di soggetto e sceneggiatura, con le musiche di Gianni Sposito e Dimitri Gribanowsky. Vogliamo parlarvi soprattutto dell’episodio intitolato Il tifoso di cui sono protagonisti Amedeo (Pippo Franco), il padre Sor Memmo (Mario Carotenuto) e il tifoso della Lazio Sportelli (Roberto Della Casa). Nel cast ci sono anche Daniela Poggi, Gigi Reder e Lucio Montanaro.
La disputa tra un laziale e un romanista al Bar Forza Lupi
Sor Memmo, proprietario del Bar Forza Lupi e tifoso sfegatato della Roma, sta commentando l’ultima gara della sua squadra. Si rivolge agli amici presenti e soprattutto al laziale Sportelli “Treeee… (indicando il numero con la mano) Treeee gliene avevamo fatti, no dico treeee… si quel cornutone dell’arbitro non c’annullava il gol de’ Bruno Conti.. hai capito? forigioco.. li morta’.. dice.. ma quale forigioco.. ma quale forigiocooooo”. Sportelli prova a controbattere “E’ che siete romanisti e non ce volete sta” ma è pronta la replica del Bazzettone (Lucio Montanaro) “Ha parlato er laziale”.
Riprende la parola Sor Memmo “Perché stanno ancora i laziali in giro? Ma non vanno messi tutti al parco nazionale? Ma lo volete capì che siete una razza in estinzione?! Ve devono mette in mezzo a li camosci! Perché già sete mosci.. hai capito? Tie’”. Bazzettone prova a sfottere Sportelli “Ma dimme un po’ quest’anno a Lazio in che serie gioca?” ed entra nel bar Amedeo, figlio del Sor Memmo, dicendo “La Lazio è fuori serie come ste mille lire e infatti vanno al macero (le strappa) tie’ (le mette in mano al tifoso laziale). Il fatto è che avete sbagliato campagna acquisti, ma lo sai chi dovevate comprà (il tifoso laziale con faccia interessata chiede Chi?) l’arbitro! Vero papà?!”.
Roma-Lazio: il derby nel film commedia
Sor Memmo conferma e rilancia “Ma mica uno solo, uno pe’ ogni partita.. tiè.. ecco il caffè”. Sportelli lo sta per bere per poi fermarsi “Ma come pure a tazzina è giallorossa?!”. Sor Memmo gli ricorda “E te credo! Così se vuoi bere devi baciare i colori da’ Roma” ma lui non ci sta “Ma io non bacio un bel niente.. dammi un’altra tazza” e il barista “Nun c’ho altre tazze”. Quasi esterrefatto Sportelli chiede “Non c’hai altre tazze?” e nuovamente Sor Memmo “Nooo!” allora il laziale trova la soluzione “Guarda piuttosto che bevelo qui dentro lo butto nel cestino!” e il barista “Fa’ come ti pare”.
Nuovo intervento di Amedeo che aiuta Sportelli alzando un cestino con i colori e lo stemma della Lazio “Subito! Rifiuti, Roma deve esse pulita” e il laziale si avvicina all’uscita esclamando “Zozzi romanisti”. Arriva puntuale la chiosa del Sor Memmo “Ma guarda se un laziale deve vini’ a piglia’ un caffè al Bar Forza Lupi. Ma lo sai che sto bar lo aprersi nel ‘42, quanno a Roma vinse lo scudetto e lo sai come si chiamava il centravanti della Roma quell’anno”. Sportelli grida “Mussolini!! (e gli arriva lo straccio in faccia)”. Con tutta la voce che ha il Sor Memmo sottolinea “Amedeo Amedeiiii! Così se chiamava! Ecco perché mi figlio se chiama Amedeo”.
Di ritorno dalla trasferta di campionato a Napoli
Sor Memmo con diversi lividi in viso sta raccontando nel Bar Forza Lupi la trasferta di Napoli “Aiiaiiiaaii… Aiiaiiaaii… (Si lamenta per il dolore) tre rigori! tre rigori c’ha annullato l’arbitro.. quel gran figlio de na passeggiata archeologica.. e volevano vince pe’ forza.. capirai noi saremo stati 20 mila.. loro parevano du’ milioni! du’ milioni!! tamburi, budi butri, triccheballacche, fochi, mortaretti.. sirene! n’altro po’ arriveno pure i paracadutisti! diì’ un po’ a Bazzetto’”.
Arriva Bazzettoni e dice “Eh nooo.. a me m’hanno dato na’ mattonata n’testa (ha la testa fasciata) e meno male che m’hanno preso… so cascato pe’ terra, m’hanno dato pe’ morto e se ne so’ annati”. Uno degli amici del bar esclama “Aooo poteva esse commozione celebrale!!!”. Ma il Sor Memmo la pensa differentemente “Ma che commozione! Quale commozione… quelli non se commoveno pe’ niente e ata vede come menaveno!!!”.