Negli anni ‘80 il cinema italiano ha prodotto numerose pellicole di genere commedia diventate molto celebri e soprattutto amate dal pubblico. In molte di queste era presente una bravissima caratteristica scomparsa troppo presto: stiamo parlando dell’attrice Annabella Schiavone nata a Salerno il 19 marzo del 1943 e deceduta Il 29 novembre del 1989 a causa di un tumore alla mammella. La malattia si è palesata nel momento in cui la sua carriera stava attraversando il suo punto di picco con la partecipazione in molteplici lavori cinematografici di successo.

Gli inizi di Annabella Schiavone


Da buona campana, anche Annabella Schiavone ha mosso i primi passi nel teatro e in particolare proponendosi nella compagnia teatrale della famiglia Schiavone “Tina Trapassi”. Il suo talento è evidente e non a caso inizia a collaborare con nomi eccellenti tra cui Eduardo De Filippo che la scelse per proporre la sua commedia Del Pretore Vincenzo. Dopo tanta gavetta a teatro arriva la grande occasione per farsi apprezzare dal cinema e dal pubblico nazionale. L’anno è il 1980 e il regista è Roberto Girometti. Era principalmente un direttore della fotografia e sceneggiatore, ma per l’occasione si cimenta per la prima e unica volta dietro la cinepresa. Il film era intitolato Mafia, una legge che non perdona.

Da direttore della fotografia si era occupato di tantissime pellicole molto famose tra cui Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione e soprattutto ha curato il celebre documentario di Gianni Minà, In viaggio con Che Guevara. Nel 1981 c’è un’occasione ancora più importante per Annabella Schiavone: far parte del cast della commedia I fichissimi. La regia era di Carlo Vanzina e lei interpretava il ruolo della madre di Felice (Diego Abatantuono).

L’affermazione al cinema


L’anno 1982 è quello dell’affermazione sul grande schermo. Infatti, si ritroverà a realizzare ben quattro pellicole tra cui spicca Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande per la regia di Sergio Martino. Una pellicola dal cast eccezionale nella quale Annabella Schiavone recita nel secondo episodio, quello con Lino Banfi e Janet Agren. Lei è la moglie Adalgisa Cavallari. Sempre nel 1992 recita nel film Dio li fa e poi li accoppia per la regia di Steno in cui interpreta una divertente pettegola del paese. Nello stesso anno è protagonista nel cult Vieni avanti cretino. Molti la ricorderanno nella celebre scena in cui Annabella Schiavone è l’esaminatrice con cui è chiamato a fare i conti Pasquale Baudaffi (Lino Banfi) per ottenere la licenza necessaria per lavorare come guardiacaccia.

Gli ultimi lavori della Schiavone prima di morire di tumore alla mammella

Anche l’anno 1983 è stato ricco di grandi soddisfazioni per la Schiavone che si ritrova a recitare in Il diavolo e l’acquasanta, Sapore di mare, Sapore di mare 2 – un anno dopo, Al Bar dello sport e Acapulco prima spiaggia a sinistra. Tutte pellicole straordinariamente divertenti nelle quali, peraltro, è protagonista di scene rimaste nel cuore degli appassionati. In Al Bar dello Sport veste ai panni di Bianca, la sorella di Lino (Lino Banfi) e mamma dell’esuberante Marcolino (Andrea Cicolella). Mentre in Sapore di mare recita nel ruolo di Lucia Pinardi, mamma di Marina (Marina Suma). In Acapulco – Prima spiaggia a sinistra è Zelmaide, la zia di Gigi (Gigi Sammarchi) che ospita i due scalmanati Gigi e Andrea nella propria pensione.

Negli anni successivi recita ancora a grandi livelli collaborando con Mario Monicelli in Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, Mi faccia causa per la regia di Steno, 7 chili in 7 giorni di Luca Verdone e Il piccolo diavolo di Roberto Benigni che, purtroppo, diventerà la sua ultima interpretazione. Da ricordare che Annabella Schiavone è stata anche volto noto della serie televisiva I ragazzi della terza C nel ruolo della signora Annabella Zampetti, moglie del commendator Zampetti (Guido Nicheli).

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