Dopo l’ictus del 1989, Ennio Antonelli non fu più la stessa persona, lo stesso attore. Il figlio di un ricco industriale in vacanza in Versilia prova a corrompere il locale bagnino che ha avuto in consegna il motoscafo del papà. Lui e i suoi amici vorrebbero divertirsi regalandosi un pomeriggio in barca ma il bagnino sembra inflessibile “La barca nun si pole toccare“ e allora il giovane tenta “Vabbè vabbè.. ti do mille lire”, ma ancora niente “Nun si poleeee”. Allora il figlio prova a svenarsi “Ho capito, mi rovino.. 5 mila!” ma tentativo ancora a vuoto “Nun si poleee”. A questo punto interviene l’altro figlio, decisamente più generoso “Nun si pole… nun si polee.. te ne do 15, va bene?” e arriva il cedimento “Però non fate i bischeri… tornate prima del tocco”. L’altro figlio si sente colpito nell’orgoglio “Venduto!”.
Ennio Antonelli, tra i più amati caratteristi italiani
Non avete ancora capito di chi si tratta? Non ci credo, ma voglio stare al gioco. Vi do altri indizi. Il film è del 1983 e la regia di Carlo Vanzina. Il primo figlio dell’industriale si chiama Luca Carraro ed è interpretato da Jerry Calà. Il secondo è invece Felicino Carraro e la performance è di Christian De Sica. Chi è il bagnino? Dai finiamola, impossibile non ricordare uno dei personaggi più iconici della commedia anni ‘80. Era il mitico bagnino Morino, il cui ruolo venne affidato a un immenso Ennio Antonelli. Un attore nato a Roma il 23 gennaio del 1927 e scomparso il 6 agosto del 2004. Ci sono tanti altri suoi personaggi iconici rimasti nella mente degli appassionati di questo genere cinematografico tra cui, indubbiamente, il macellaio Otello Rinaldi, detto Manzotin, puntualmente preso di mira da Mandrake (Gigi Proietti), Er Pomata (Enrico Montesano) e Felice (Francesco De Rosa). Il film naturalmente era Febbre da cavallo, uscito nelle sale cinematografiche del 1976. Antonelli è anche ricordato per l’ottima interpretazione nel telefilm I ragazzi della terza C in cui era Spartaco Sacchi, papà del buon Bruno (Fabrizio Bracconeri).
La sua carriera
Ennio Antonelli era originariamente un pugile professionista della categoria dei pesi medi. Complessivamente ha disputato 29 per incontri con 4 vittorie, 22 sconfitte e 3 pareggi. Un bottino non certamente lusinghiero che lo indusse, probabilmente, a prendere in considerazione l’opportunità di diventare un attore caratterista, per nostra fortuna aggiungerei. Ci sono tante pellicole che sono state impreziosite dalla sua presenza come Pappa e Ciccia, in cui è il coinquilino di Nicola Calore (Lino Banfi), dal fare tutt’altro che elegante e gentile. Altra scena mitica di Ennio Antonelli è quella relativa al film I carabbinieri uscito nel 1981. Lui era il ladro Provolone nonché cugino e socio del ladro Mozzarella (Bombolo). I due proveranno a mettere a segno un colpo nel quale succede di tutto. Purtroppo la sua carriera è terminata anzitempo per via di problemi di salute.
L’ictus
Era il 1989 quando venne raggiunto da un ictus che lo colpì. Ci furono delle conseguenze e dovette abbandonare la fortunata serie televisiva I ragazzi della terza C. Proverà a rientrare nel 1990 con Neri Parenti, Le comiche, e nel 1991 con Carlo Vanzina in Piedipiatti, ma non sarà più come prima. La sua lunga carriera era iniziata nel 1961 con Luigi Comencini in A cavallo della tigre in cui c’erano Nino Manfredi, Gian Maria Volonté e Mario Adorf. Parliamo di leggende. Ha recitato in numerosi film tra cui Il medico della mutua, I due deputati, Lo scopone scientifico, Brutti, sporchi e cattivi, Squadra Antimafia, Assassinio sul Tevere, La patata bollente, Fantozzi contro tutti, Sono fotogenico, Pierino contro tutti, Fracchia la belva umana, Amici miei Atto II e tantissimi altri ancora.