L’anno è il 1973, al cinema viene proiettato il primo film da protagonista di un giovane Lino Banfi. La regia è firmata da Luca Davan (vero nome all’anagrafe Mario Forges Davanzati) e il set è quello di Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia. È una pellicola a suo modo storica perché la prima che vede come principale protagonista Lino Banfi. Un progetto che permetterà all’attore e comico pugliese di farsi conoscere da un pubblico più ampio e avviare una carriera che sarebbe letteralmente esplosa dalla seconda metà degli anni ‘70, portandolo a essere tra gli attori più amati dal pubblico. Il film uscì soprattutto per volere del produttore Carlo Maietto che conobbe Lino Banfi in un piccolo cabaret di Roma e ne rimase immediatamente colpito. Il soggetto e la sceneggiatura del film sono di Faele e Guido Castaldo con le musiche sono di Franco Tamponi.
Il primo film da protagonista di Lino Banfi
Nella pellicola il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia, il principale protagonista è Lino Banfi nel ruolo, per l’appunto, del brigadiere Pasquale Zagaria. Al suo fianco Francesca Romana Coluzzi che interpreta il personaggio della moglie Pupetta. Ci sono, inoltre, Aldo Giuffrè che veste i panni di Zoppas (il capo della banda di criminali), Salvatore Borgese nel ruolo del sicario e Luca Sportelli nelle vesti del contadino vicino di casa di Zagaria.
La trama è incentrata sul personaggio del brigadiere Pasquale Zagaria che, nonostante la grande passione e l’impegno che mette in ogni indagine, finisce per combinare soltanto guai. Per questo viene prima degradato e poi spinto a presentare le dimissioni che ovviamente il suo capo si affretta ad accettare. Cambia completamente vita andandosene in campagna con sua moglie Pupetta ma comunque trascorre le proprie giornate tra indagini surreali e velleità di diventare una sorta di investigatore privato.
Con un pizzico di fortuna e soprattutto con l’aiuto della sua moglie Pupetta, peraltro cintura nera di karate, il brigadiere Zagaria riuscirà a sgominare una banda di pericolosi delinquenti sulle cui tracce c’era da anni la polizia. Nonostante questo, l’epilogo della pellicola sarà amaro per il buon brigadiere.
Le indagini per il furto di insalata
Tra le scene più divertenti della pellicola c’è quella in cui l’ex brigadiere Zagaria viene chiamato in causa da un contadino vicino di casa. Il contadino (Luca Sportelli) è arrabbiato con l’ex poliziotto perché il suo coniglio avrebbe mangiato l’insalata dell’orto. Zagaria decide di aprire un’indagine e utilizza tutti i metodi scientifici della polizia tra cui anche il confronto all’americana. Fa mettere su un tavolo, puntando loro una forte luce, alcuni animali potenzialmente colpevoli: una capra, un coniglio, una gallina e un cucciolo di cane.
E chiede al contadino di riconoscere il colpevole. Il brigadiere accompagna il contadino nella sala del confronto e dice “Ecco gli indiziati, in piedi! Qual è il coniglio?” e il contadino “Quello!”. Zagaria dimostra apprezzamento “Brevo! Dunque tu adesso mi fai una regolare denuncia su foglio di carta da bollo da 600 lire, ci metti un francobollo da 25 lire, poi mi paghi l’Iva, il 12% dopodiché iniziamo le indagini” ma il contadino non appare d’accordo “Insomma, non ho capito.. io oltre a perdere la ‘nzalata ci devo rimettere pure li sordi pe’ la carta da bollo, lu bollo.. eh ma tu che ta miso ‘ncapo? fusse no poco scemo?” pronta la replica di Zagaria “Wee!”.
L’epilogo
Il contadino non si lascia intimorire “Io sai che faccio la prossima volta? piglio lu cunigliu, l’acciro e me lo mangio” e l’ex brigadiere “Ah si, e io ti arresto per omicidio premeeee…” e il contadino “ehhh?”, ancora Zagaria “premeee..” con il contadino che chiarisce “preterintenzionale!” e finalmente “Quello!”. Nuovamente il contadino “E allora sai che faccio io?”, “Che fai?”, “Io in base all’articolo 622 del Codice di Procedura Penale ti contro denuncio“ e Zagaria scuotendo a testa ”A me?” ma il contadino continua “Per sottrazione di ortaggi propri personali dalla terra mia stessa medesima.. articolo 37 b, comma 22, legge del 15 maggio del 1927”.
Rimasto da solo Zagaria evidenzia tutto il proprio disprezzo “Ignorante, troglodita che non sei altro.. te la faccio vedere io la legge del 25 maggio del 1952?! Sul lastrico ti mando.. anche i fagiolini me mangio io… se…”.