Una telefonata anonima, la morte per arresto cardiaco: Gigi Ballista era omosessuale e il fascismo lo perseguitava, anche per le sue idee ovviamente contrarie al regime. Fu trovato morto il 2 agosto del 1980, aveva appena 60 anni. Fino agli anni ’50 visse in una mansarda. Movenze eleganti e quasi aristocratiche con inconfondibile voce roca sono le principali peculiarità di Gigi Ballista, noto attore caratterista scomparso nel 1980 per via di problematiche cardiache.
Il suo corpo, grazie a una telefonata anonima, venne ritrovato nella stessa dimora romana di Trastevere dove viveva. Gigi Ballista è stato non solo un attore di talento ma anche un vero e proprio personaggio che ha saputo essere sempre controcorrente e fedele ai propri ideali. È nato a Firenze il 1° dicembre del 1918 con il nome di battesimo Luigi. La sua famiglia era originaria di Legnago e ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza senza mai esercitare la professione.
Chi è Gigi Ballista
Gigi Ballista per una serie di situazioni si ritrova a vivere a Padova in un periodo molto complesso per lui perché era un personaggio con idee fortemente antifasciste e a quell’epoca questo rappresentava un problema di non poco conto. Tra il 1943 e il 1945 decide di dare il proprio importante contributo alla causa partecipando alla Resistenza sfruttando la sua capacità di parlare correttamente l’inglese per gestire al meglio l’interazione con le forze americane che erano già presenti sul territorio nazionale. Purtroppo il periodo del fascismo per lui è stato ulteriormente difficile a causa della sua omosessualità e quindi dovette fare i conti con vere e proprie persecuzioni. Fortunatamente con la fine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia si affaccia verso un periodo di grande ricostruzione nel quale Gigi Ballista si ritrova a essere prima giornalista e poi a occuparsi di produzione cinematografica.
Gestiva l’interazione con marchi commerciali che volevano avere visibilità inserendo i prodotti nei film realizzati a Cinecittà e non solo. All’improvviso gli si presenta l’occasione di apparire in un film e decide di accettare. Succede nel 1961 con il regista Nanni Loy per la pellicola Un giorno da leoni. Nel 1963 e nel 1964 ebbe modo di recitare con ruoli ben più importanti rispettivamente del film I cuori infranti di Vittorio Caprioli e Gianni Puccini e nel film I maniaci diretto da Lucio Fulci.
I lavori al cinema: Fuga di mezzanotte, Febbre da cavallo e tanti altri
Nel 1965 Pietro Germi lo sceglie per far part del cast del film Signore & signori dove interpreterà il ruolo del medico Castellan. Questo sarà un importante trampolino di lancio perché il successo conseguito dalla pellicola gli permetterà di avere fama nazionale anche per la sua particolare voce roca che lo caratterizzerà da sempre. Inizia a lavorare anche nel mondo della televisione occupandosi di sceneggiate televisivi e compare in alcuni sketch di Carosello dal 1969. Nel corso degli anni aumentano sempre di più le proposte cinematografiche e le collaborazioni con tanti importanti registi come Ugo Tognazzi, Dino Riso, Michele Lupo, Federico Fellini, Alberto Bevilacqua e tanti altri ancora.
Tra le pellicole più importanti impossibile non ricordare Trastevere e Roma bene. Ben presto diventerà anche uno dei volti noti della commedia sexy all’italiana recitando in film come Giovannona Coscialunga disonorata con onore, La poliziotta, La poliziotta fa carriera, Il giustiziere di mezzogiorno, Il vizio di famiglia, La donna della domenica, La dottoressa sotto il lenzuolo, Febbre da cavallo nel ruolo del conte Dallara, La compagna di banco, Fuga di mezzanotte nei panni del giudice e L’assistente sociale tutto pepe di Nando Cicero che esce nel 1981, ossia dopo la sua morte improvvisa.