Una lunga intervista a cuore aperto per Ricky Memphis: il ricordo della nascita del figlio, il desiderio di dire la sua in modo differente nel cinema di oggi

Lo guardi e pensi che sia sempre il solito tipo spensierato, sulle sue, sì, ma Ricky Memphis appare il classico romanaccio tranquillo, con la battuta pronta, se stuzzicato, e sempre verace, simpaticone e un po’ “coatto”: in pochi rifletterebbero sulle sue ansie, sulle sue paure, come quando andò in terapia dopo la nascita del primo figlio. Primogenito che oggi ha 17 anni e un fratellino, di 10. Riccardo Fortunati, il suo vero nome, è diventato per tutti Memphis in omaggio al mitico Elvis. Oggi ha 54 anni ma le paure restano le stesse di una vita. “L’ansia di rimanere disoccupato”. Già. Scoperto da Maurizio Costanzo, l’attore cominciò recitando versi da “poeta metropolitano” nella celebre trasmissione condotta dal compianto conduttore. Poi arrivò il cinema.

Oggi si dice contento della sua carriera ma vorrebbe qualcosa di più e in più. Sicuramente, di diverso. “Ultimamente mi arrivano tante proposte”, ma ammette che si trattano più che altri di “camei”, o almeno li chiamerebbe tali se si sentisse “un grande attore”. Non lo è? Gli chiedono dal Messaggero. “Sono più che altro un ‘grosso’ attore”, ride, scherzando sulla sua stazza. Si sa, l’attore è un uomo umile. Quindi, oggi, cosa farebbe? L’intenzione è di dire basta al romanaccio “verace” e sposare un nuovo modo di fare cinema, un po’ “alla Elio Germano”. “Un tipo tormentato, impicciato interiormente, che non fa ridere”.

L’insegnamento ai figli: “Siate puri come colombe e astuti come serpenti”

Poi, nell’intervista rilasciata al Messaggero, confessa di essere stato in terapia. Era appena nato il primo figlio, il passo fu importante, dovette assumersi responsabilità a lui ignote. “Essendo cresciuto senza padre, il mio era morto in un incidente quando avevo 4 anni, non avevo il… libretto d’istruzioni”. Quello dei figli, però, è il successo più importante della sua vita. A loro insegna: “L’onestà, innanzitutto. E, secondo il detto evangelico, li esorto ad essere puri come colombe e astuti come serpenti”.

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