Nel nostro viaggio alla scoperta della storia del cinema italiano e in particolare del genere commedia, era impossibile non dedicare un appuntamento ad un ottimo attore caratterista come Pietro Zardini, che si ricorda particolarmente per il ruolo del ragionier Fonelli nel primo Fantozzi. Tra gli anni ‘70 e ‘80 nel cinema italiano ci sono tantissimi attori caratteristi apparsi in film rivalutati soprattutto negli ultimi anni. Tra i volti più noti che appaiono in numerose pellicole c’è quello di Pietro Zardini. Un attore la cui popolarità è emersa in tarda età ma ugualmente capace di caratterizzare tanti personaggi poi rimasti nella storia come quello del ragionier Fonelli nella saga cinematografica dedicata a Fantozzi. 

Chi era Pietro Zardini

Si è fatto apprezzare soprattutto tra gli anni ‘70 e ‘80. Pietro è nato a L’Aquila l’11 marzo del 1901 e scomparso a Porto Cervo il 18 novembre del 1986. Un uomo da sempre appassionato di recitazione e di spettacolo che riesce a ben 70 anni di età ad esordire sul grande schermo. Siamo nel 1970 e il regista Italo Zingarelli decide di offrirgli una parte nella pellicola Una prostituta al servizio del pubblico e in regola con le leggi dello stato.

È un film di genere drammatico nel quale sono presenti attori di livello internazionale come Giovanna Ralli, Giancarlo Giannini e Jean-Marc Bory. L’anno successivo lavora con il regista Cesare Rau per la realizzazione della pellicola Madness – Gli occhi della luna. È un giallo in cui recitano tra gli altri Francesca Romana Coluzzi, Thomas Unter e Benyamin Lev. Nel 1972 è al fianco di Lando Buzzanca, Renzo Montagnani e Isabella Biagini nel film di genere commedia Il sindacalista per la regia di Luciano Salce mentre soggetto e sceneggiatura sono stati firmati da Castellano e Pipolo. In questa splendida pellicola Pietro Zardini veste i panni di Costanzo D’Alessio. 

Il film di maggiore successo

Non c’è dubbio che la partecipazione nel film Fantozzi uscito nelle sale cinematografiche nel 1975 per la regia di Luciano Salce permette a Pietro Zardini di diventare improvvisamente volto not. E di essere preso in considerazione da tanti altri registi soprattutto per lo stesso filone cinematografico. Infatti, nel 1976 collabora con Steno nella realizzazione del celebre film comico Febbre da cavallo in cui ci sono Gigi Proietti, Enrico Montesano, Francesco De Rosa, Catherine Spaak, Mario Carotenuto, Adolfo Celi e tanti altri. A distanza di pochi mesi è nuovamente al fianco di Paolo Villaggio per il secondo capitolo della saga di Fantozzi. Nello stesso anno viene diretto da Steno nel film satirico L’Italia s’è rotta con Dalila Di Lazzaro, Mario Scarpetta, Teo Teocoli, Enrico Montesano, Alberto Lionello e Mario Carotenuto.

Nel 1978 partecipa alla realizzazione del film a episodi Io tigro, tu tigri, egli tigra, nel 1979 è nel cast di John Travolto.. da un insolito destino diretto da Neri Parenti. Nel 1980 recita in Un sacco bello vestendo i panni del vecchio bendato. Gli anni ’80 sono un periodo molto florido per Pietro Zardini che compare in tantissimi pellicole cult come Fantozzi contro tutti, Fico d’India. Ed ancora: Il marchese del grillo, Vai avanti tu che vien da ridere, Vieni avanti cretino, Acapulco prima spiaggia a sinistra. La lista è lunga: Se tutto va bene siamo rovinati, Bertoldo Bertoldino e Cacasenno. Ha preso parte anche in Troppo forte di Carlo Verdone che rappresenterà anche la sua ultima apparizione prima della scomparsa. Da segnalare che in carriera, nel 1977 per la precisione, si è occupato anche della regia della prosa televisiva Marcellino pane e vino.

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