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Checco Zalone: “Messaggiavo con la Meloni ma poi ho votato Pd, Alberto Sordi è il mio modello”

Checco Zalone: "Messaggiavo con la Meloni ma poi ho votato Pd, Alberto Sordi è il mio modello"

Checco Zalone: "Messaggiavo con la Meloni ma poi ho votato Pd, Alberto Sordi è il mio modello"

Luca Medici, in arte Checco Zalone, ha rilasciato una lunga intervista ad Aldo Cazzullo per il Corriere e ha parlato di svariati temi, senza farsi mancare una citazione per uno degli attori che ha sempre definito il proprio “modello“: Alberto Sordi.

Per l’occasione, affrontando molti discorsi, l’intervista è entrata nel profondo delle questioni politiche. Emerge uno Zalone “sincero democratico”, come fa presente il giornalista che chiede un parere sulla Premier in carica, Giorgia Meloni. “Un’estate ero in vacanza in Puglia con gli amici delle mie figlie, tutti fascistoni, quindi fan di Giorgia. Pure lei era in vacanza lì vicino. E mi mandò un WhatsApp chiedendo di incontrarmi”.

L’attore specifica che non è sua abitudine incontrare i politici, tuttavia non voleva “deludere” gli amici in vacanza e decise di accettare proponendo un incontro per un “caffè in gran segreto”. Ma, prima di proporre l’invito alla Meloni, tutti gli dissero: “No, la devi invitare a pranzo a Giorgia!”. Ed allora le mandò un messaggio su WhatsApp.

“Abbiamo affittato un villino anni 80 (condonato). Ci sono panzerotti, riso patate e cozze, parmigiana, latticini… Hai allergie e intolleranze, oltre a quelle che già conosciamo?”. La Premier rispose in maniera seria facendo notare al comico di essere allergica alle nocciole. Ci sono altri messaggi ma Zalone scherza: “No no, poi comincia la parte erotica”.

Checco Zalone e la stima per Alberto Sordi

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Non si tratta della prima volta che l’attore spende parole d’elogio e di grande ammirazione per il compianto artista romano. “Sordi. Non solo ha recitato la parte della canaglia; ha fatto grandi film, come ‘Una vita difficile’ e ‘Il vedovo’. E io quelli non li ho ancora fatti”. La stima però si estende anche ad altri artisti per Checco Zalone, oltre a quella che prova per Alberto Sordi. “Paolo Villaggio è stato grandissimo. Tra gli attori, Marcello Mastroianni. Ho visto su RaiTre una sua intervista. Era già vecchio e stanco. Stava girando un film di cui non gli importava nulla. Era sulla roulotte. E diceva: ‘In fondo facciamo un mestiere bellissimo. Questo film non lo vedrà nessuno, ma pazienza. Tanto saremo tutti ricordati per due o tre cose'”.

Un pensiero che Luca approva: “Aveva ragione. A me mi ricordano per Angela. Non me la tolgo di dosso. E io ogni sera canto Angela”. Il riferimento è all’amore della vita del suo personaggio, uno spezzone rivisitato e proposto più volte, anche nel suo primo film “Cado dalle nubi”, inclusa la canzone omonima dedicata alla sua amata.

Un pensiero anche per Gianni Morandi che, con poche parole da vero “papà”, aiuto l’artista a pochi minuti prima di salire in scena per la promozione del film “Sole a catinelle”. “Piangevo per la tensione. Gianni, che conduceva la serata, mi accarezza, mi tranquillizza: ‘Che vuoi che sia?’. Un grandissimo”.

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