Diego Abatantuono protagonista di Attila flagello di Dio un film appartenente al filone trash degli anni ’80, diretto da Castellano e Pipolo, uscito nelle sale cinematografiche italiane a dicembre 1982 e prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori per la società Intercapital. Inizialmente la pellicola è stata criticata, senza immaginare però che poi il film sarebbe stato rivalutato nel tempo diventando un vero e proprio cult, tanto da essere ormai oggetto di interesse da parte degli appassionati e collezionisti del genere. “Attila flagello di Dio” è stato infatti commercializzato anche nel mercato home video prima in formato VHS poi in DVD e Blu – Ray.

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Diego Abatantuono ricorda il suo personaggio, Attila flagello di Dio
In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Diego Abatantuono ha ricordato “Attila”: “Attila ero io. Sul copione si indicava solo cosa sarebbe successo, ma nella sceneggiatura del film non c’era una sola battuta scritta. Improvvisavo tutto”. Alla domanda: “Se le chiedessero di fare un cameo in un remake?”, ha risposto in maniera incisiva. “È una questione di rispetto per se stessi. Io non faccio tutto quello che mi chiedono di fare. Alla mia età non farei mai Attila cinquant’anni dopo. Proporre una buona idea è facile, fare un bel film è un altro paio di maniche. Preferisco fare meno cose, ma che abbiano una dignità”.

Diego Abatantuono e gli esordi al Derby Club
In una intervista a Radio 2 ha raccontato la sua adolescenza, i suoi esordi al famoso e ambito locale milanese Derby Club, dove si esibivano tutti gli artisti, diventati poi dei personaggi di spicco nel cinema e nella televisione:
“Ho iniziato a fare il cabaret al Derby di Milano dove lo spettacolo iniziava alle 22 e finiva alle 3 del mattino. Facevo il tecnico, il direttore della scena, l’adolescenza l’ho passata lavorando di notte nei locali. Avevo 15 anni quando alternavo la scuola al lavoro di notte facendo il direttore di scena.
Il mio impegno scolastico era relativo, ma per fortuna al Derby di Milano passavo ogni sera con Cochi e Renato, Jannacci, Gaber, Dario Fo, grandi pittori, grande architetti, grandi politici. Lì entravano tutti, entrava Boldi e sparava una cavolata, entrava Teo Teocoli e sparava una cavolata, c’era un via vai fatto di grande confidenza, con gente che poteva sparare ogni tipo di cavolata in qualunque momento. Poi ho iniziato a fare il tecnico del suono con i Gatti di Vicolo Miracoli, che erano miei grandi amici e lo sono ancora oggi”.
“Ero un tecnico anomalo, non guidavo, non avevo preso la patente di proposito, altrimenti avrei dovuto guidare sempre io. Smaila guidava perché era il più grosso, io sedevo davanti, perché ero il più alto, dietro c’erano Oppini, Jerry Calà e Nini Salerno.
“Il personaggio del Terruncello funzionava molto. Iniziarono a propormi i primi film, ho iniziato a fare il Cinema, fino a quando Monica Vitti mi propose di fare il Tango della Gelosia come coprotagonista. È stato un periodo in cui il mio personaggio è stato spremuto. Sono stato ingenuo e gestito male da chi faceva il mio agente. Ci fu anche un problema di tasse non pagate, lì ho avuto un momento difficile“.
Abatantuono e l’incontro con Pupi Avati: “Fare Attila è molto più difficile che fare Regalo di Natale“
Avevo fatto 12 o 13 film in 3 anni, il personaggio era esaurito. Poi mi telefonò Pupi Avati per propormi Regalo di Natale e fu una rinascita. Fare l’attore comico è molto più difficile che cimentarsi in ruoli drammatici. Fare Attila è molto più difficile che fare Regalo di Natale. Pupi Avati è uno che scrive la storia, è tutto molto preciso, tu devi solo interpretare. Il protagonista del film comico, invece, soprattutto di quel genere, è veramente difficile da fare”.

I personaggi che hanno preso parte al film sono:
Diego Abatantuono: Attila
Angelo Infanti: Fusco Cornelio, Mauro Di Francesco: Fetuffo, Franz Di Cioccio: Giallo, Rita Rusic: Urania, Tony Kendall: Serpicio, Elsa Vazzoler: Cornaia, Toni Ucci: Fabio Massimo, Vincenzo Crocitti: Osvaldo, Iris Peynado: Maga Columbia, Francesco Salvi: Grippo, Anna Kanakis: Sirena, Mario Pedone: barbaro Gotmar, Giuseppe Castellano: Renaulto il Gallo, Armando Celso: Frenisio il somaro, Franco Diogene: Ligure, Alfio Patanè: Goricchio del rione dell’oca di Saturnia, Angelo Susani: barbaro Testa di Ferro, Flavio Baccianini: Gibuldo barbaro basso, Paolo Rita Brazzani: barbaro Priazio, Massimo Pittarello: barbaro Uniteo, Tiberio Murgia: pastore, Diego Cappuccio: superstite smemorato, Ennio Antonelli: soldato romano, Jimmy il Fenomeno: donna sulle mura di Saturnia, Antonella Pezzi: centaura.
Curiosità: Mario Pedone da anni scomparso dai radar ha interpretato altri personaggi memorabili come il mitico Franchino in Fantozzi subisce ancora.